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Nereto, inquinamento ambientale e lavoro nero. Sigilli a tre attività

In un’operazione congiunta che ha visto il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Teramo e la Capitaneria di Porto di Giulianova lavorare insieme, sono state sequestrate due fabbriche per la lavorazione di Jeans a Nereto che sversavano scarichi non autorizzati nel fiume Vibrata. Inoltre, durante i controlli sono stati individuati 21 lavoratori in nero e, segnalata la cosa alla Direzione Territoriale del Lavoro di Teramo, è stata sospesa l’attività in un altro stabilimento industriale che utilizzava 17 dei 21 dipendenti non in regola con le normative sul lavoro.

L’operazione ha avuto origine durante l’attività di monitoraggio delle acque reflue svolta dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova. Percorrendo il fiume Vibrata, nelle vicinanze del Comune di Nereto, è stata accertata la presenza di scarichi non autorizzati né tantomeno presenti sulla mappatura delle acque della Provincia di Teramo. Inevitabile, dunque, il controllo degli stabilimenti adiacenti al tratto di fiume interessato che, in collaborazione con l’Arta e la Asl di Teramo, hanno riguardato gli operatori industriali considerati a maggior impatto inquinante.

All’interno dell’area oggetto d’ispezione, sono stati individuati diversi stabilimenti industriali operativi, tutti gestiti da soggetti di nazionalità cinese. E in particolare l’attenzione si è rivolta alle due fabbriche di lavorazione e trattamento chimico di capi di jeans, e 4 impianti nei quali sono state riscontrate diverse irregolarità. Dallo sversamento di sostanze chimiche utilizzate nel trattamento dei jeans nei pozzetti delle acque bianche alle tracce di oli e grassi animali e vegetali nei pozzetti delle acque reflue domestiche, oltre ai numerosi bidoni contenenti residui di lavorazione e rifiuti speciali e cassoni posizionati all’esterno degli opifici colmi di rifiuti di vario genere.

Accertata la mancanza delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e alla gestione dei rifiuti derivanti dall’attività di lavorazione e trattamento dei capi di abbigliamento, si è provveduto ad apporre i sigilli ai 2 opifici.

Nei confronti di una terza ditta, poi, sono stati sequestrati anche 4 impianti, sempre per violazioni di carattere ambientale. Varie le violazioni specifiche in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro riscontrate dalla Asl mentre sono ancora in corso di approfondimento gli accertamenti inerenti eventuali scarichi liquidi abusivi.

I tre responsabili delle rispettive ditte coinvolte sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Teramo e il Gip ha convalidato i sequestri.