Martinsicuro. A chi spetta bonificare l’area dell’ex Fornace Fiore, a Martinsicuro, dove sono stoccati materiali di risulta che contengono amianto?
Difficile dirlo o forse sarebbe il caso di ribadire che si sta assistendo ad una sorta di scaricabarile, tra responsabilità presunte e rimbalzi di competenze.
L’unica certezza, al momento, riguarda la presenza dell’amianto nell’area in questione e la necessità di bonificare l’area. Il sindaco Paolo Camaioni, nel mese di ottobre, aveva firmato un’ordinanza, diretta ai professionisti delegati all’esecuzione immobiliare dell’area e al custode, tutti nominati dal tribunale, affinché provvedessero ad effettuare l’intervento.
I professionisti incaricati dal tribunale, di recente, anche alla luce di un esposto presentato da un privato (che ha ribadito la presenza di amianto interrato nell’area a ridosso della statale 16), hanno effettuato una comunicazione ufficiale (indirizzata al sindaco, al Corpo Forestale dello Stato, Procura della Repubblica e altri enti) per sottolineare la propria estraneità ai fatti. Nella nota, infatti, si ricorda che la loro nomina dal tribunale è avvenuta in una fase successiva al presunto abbandono di materiale (ottobre 2006), mentre la loro attività per quanto concerne l’esecuzione immobiliare è avvenuta nel 2012, mentre il custode ha giurato nel 2009.
In poche parole, non potendo imputare ai professionisti dolo o colpa grave per quanto concerne l’abbandono dei rifiuti, ritengono che la verifica, l’eventuale rimozione dell’amianto e il ripristino dei luoghi, sulla scorta della normativa, dovrà essere effettuata dal Comune di Martinsicuro. Nello stesso articolo di legge, poi vengono evidenziati termini di intervento e possibili sanzioni per l’eventuale omissione. In poche parole, è la stessa posizione assunta dall’Arta, nelle scorse settimane, in una lettera inviata al Comune di Martinsicuro.