Giulianova. Sono arrivati questa mattina gli artificieri da Roma per ispezionare il luogo del ritrovamento della bomba risalente alla II Guerra Mondiale, portata alla luce dalla ditta che da alcune settimane sta realizzando i lavori di ampliamento del cimitero di Giulianova. Gli uomini del Genio Artificieri hanno accertato che la bomba, sganciata da aerei alleati, è lunga 1,10 metri, con un diametro di 35 centimetri. Avrebbe un peso di circa 145 chili con un innesco a percussione. Nel corso del sopralluogo, gli artificieri, nonostante siano stati penalizzati dalla pioggia, hanno provveduto a ripulire l’area circostante con un bob-kat, mettendo in sicurezza la zona che dai eri mattina è interdetta a chiunque. Sul posto presenti il maresciallo Olivieri, comandante della Stazione dei carabinieri di Giulianova, il capitano Giuliani del reparto operativo dei carabinieri di Teramo, l’assessore Mastrilli per verificare i tempi di azione degli artificieri e soprattutto per sapere quando il cimitero potrà essere riaperto al pubblico. Presente anche Roberto Taranto, responsabile del cantiere allestito dalla ditta appaltatrice. “Gli operai stavano eseguendo uno scavo”, ha raccontato Taranto, “quando hanno notato questa cosa metallica che era nel terreno, a circa 60 centimetri dalla superficie, ovvero dalla zona di calpestio. Inizialmente abbiamo pensato che si trattasse di una bombola del gas abbandonata lì da chissà quanto tempo. Poi però ci siamo accorti che si trattava di un ordigno bellico”.
Tra l’altro, durante le operazioni di scavo, la bomba si è staccata dal terreno, rotolando per circa mezzo metro verso lo scavo che il mezzo meccanico aveva da poco compiuto. E’ stato a quel punto che gli operai si sono accorti di avere a che fare con una bomba inesplosa e soprattutto di aver corso un grave pericolo. Sono stati quindi avvertiti i carabinieri che ieri mattina, su disposizione del maresciallo Olivieri, hanno transennato tutta la zona, impedendo l’accesso al cimitero a chiunque, in attesa delle operazioni di disinnesco e di prelievo dell’ordigno che dovrà essere portato via nelle prossime e con ogni probabilità fatto brillare in un’area di assoluta sicurezza, in una cava ad esempio, lontana dal centro abitato. Gli artificieri non escludono però un intervento sul posto.
Il ritrovamento dell’ordigno è avvenuto nella zona ovest del cimitero, che resterà chiuso per tutto il periodo necessario per portare a termine le operazioni di bonifica, in prossimità del quartiere di Villa Pozzoni.
Lino Nazionale