Roseto. Non è stato ancora adottato, ma è diventato già un esempio in campo nazionale. Il nuovo P.R.G. di Roseto, che in casa ha suscitato tante polemiche, è affrontato infatti come esempio virtuoso all’interno di un Seminario organizzato dalla Fondazione Giovanni Astengo che si terrà a Roma il 15 settembre prossimo.
Il Seminario, diretto a tecnici e amministrazioni, tratterà della “Costruzione e gestione del Piano Urbanistico perequativo” cercando di contribuire alla diffusione delle buone pratiche perequative e compensative nella pianificazione e gestione urbanistica.
La Fondazione Giovanni Astengo è stata fondata nel 1995 dall’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica -, la maggiore associazione di urbanisti italiani operanti nel campo accademico, della pubblica amministrazione e professionale, per promuovere attività di formazione permanente e di documentazione storica e contemporanea per l’urbanistica.
La Fondazione, intitolata ad un grande urbanista italiano, ha sede in Roma e ha per scopo, in armonia con lo Statuto dell’INU:
1. La promozione, organizzazione e gestione di programmi e progetti formativi per qualificare, aggiornare, specializzare le professionalità che operano nel campo della pianificazione;
2. La raccolta, archiviazione e conservazione di materiali e documenti inerenti alla pianificazione nelle due fondamentali sezioni dell’archivio storico e dell’archivio contemporaneo;
3. La produzione di attività culturali ed editoriali connesse alle sue finalità; la promozione, organizzazione e gestione di scambi culturali, scientifici e didattici sia in ambito nazionale con istituzioni pubbliche e private che perseguono le sue stesse finalità o finalità affini e sia in ambito internazionale e segnatamente con istituzioni di stati membri dell’unione europea;
4. La promozione e divulgazione di attività di studio, ricerca, documentazione connesse ai nuovi profili e strumenti professionali nonché del materiale di archivio;
5. La promozione e lo sviluppo della ricchezza delle culture locali e regionali nel governo del territorio.
Un elemento di orgoglio per l’amministrazione comunale che, ora, ha il compito di portare all’adozione e all’approvazione un piano “virtuoso” senza sconvolgerlo con osservazioni e emandamenti che snaturino un progetto urbanistico che, per ora, è portato ad esempio in campo nazionale.
Raffaele Di Marcello