Tortoreto. Un nuovo passaggio televisivo, con l’intervista all’avvocato Ernesto Picciuto (legale del ragazzo della Panda Rossa, secondo iscritto nel registro degli indagati) e un nuovo passaggio in tribunale, con i magistrati che hanno voluto ascoltare (dopo 5 mesi) la sorella di Giulia Di Sabatino.
Nuovi sviluppi emergono sull’inchiesta relativa alla morte di Giulia Di Sabatino, la 19enne di Tortoreto trovata dilaniata al di sotto del viadotto della A14, nel giorno del suo compleanno, tra Mosciano e Giulianova (era il 1 settembre).
La sorella di Giulia, ieri, infatti, è stata ascoltata in procura dei titolari dell’inchiesta (ora assieme ad Irene Scordamglia c’è anche Davide Rosati), come persona informata dei fatti. La giovane avrebbe ribadito che la sorella non ha lasciato nessun biglietto d’addio (la famiglia non ha mai creduto all’ipotesi-suicidio). La deposizione era ritenuta utile per capire se tra Giulia e il giovane della Panda Rossa (con il quale ha avuto un rapporto sessuale nella stessa notte della morte) si conoscessero in precedenza.
In serata, poi la trasmissione Chi l’ha visto? è tornato ad occuparsi del caso. E’ stata trasmessa un’intervista al legale del giovane, che ha spiegato alcuni passaggi.
“Il mio assistito “,ha ricordato l’avvocato Ernesto Picciuto, “ha già detto tutto agli inquirenti, spiegando perché non si è presentato subito. Il fatto che sia stato l’ultimo a vederla e che poi lei si sia suicidata l’ha sconcertato”. Secondo il legale il giovane quella sera avrebbe voluto riaccompagnare la ragazza a casa, ma lei avrebbe insistito per essere accompagnata su quel cavalcavia. I due avrebbero vissuto un momento d’intimità in casa del giovane, che abita in un centro limitrofo al cavalcavia della A14.
E’ stata trasmessa anche uno stralcio d’intervista alla madre di Giulia, che in ogni caso ha contestato alcuni passaggi nella ricostruzione.