Una procedura necessaria perché l’arteria basilare apporta sangue ai centri vitali del cervello, come quelli del respiro e della coscienza, ed una sua occlusione avrebbe significato il coma, la paralisi e la morte.
L’intervento, il primo nell’ospedale teramano, è stato eseguito dal dottor Vincenzo Di Egidio responsabile della Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Radiologia Interventistica, affiancato dai radiologi Maurzio Fuschi ed Edoardo Puglielli. L’anestesia e rianimazione è stata curata dalla dottoressa Nadia Garbuglia mentre il monitoraggio clinico è stato effettuato dal dottor Gabriele Manente della Unità Operativa di Neurologia.
Il paziente ora sta bene, non presenta alcun deficit e la sua aspettativa di vita è tornata normale.
Si conferma così la costante crescita della Stroke Unit dell’Ospedale di Teramo che, operativa da solo un anno, ha già eseguito 20 interventi di trombolisi e ricanalizzazione vascolare cerebrale.
Soddisfatto il dottor Maurizio Assetta, Direttore della Unità Operativa di Neurologia. “L’angioplastica con il posizionamento di stent intracranici” ha detto “anche in zone off limits del cervello, rafforza un approccio preventivo avanzato all’ictus e, andandosi a sommare alle altre misure disponibili oggi a Teramo, come l’alta assistenza in Unità Stroke, la trombolisi intravenosa ed intrarteriosa ed altre ancora, contribuisce a fare del presidio Teramano un centro di eccellenza nella lotta all’ictus cerebrale”.