Teramo, oltre 2 mila le richieste di intervento arrivate nel 2015 da Robin Hood

Un servizio ai cittadini che cresce e che sa dare sempre più risposte agli utenti che chiedono aiuto. L’associazione in difesa dei consumatori Robin Hood di Teramo traccia un bilancio della propria attività dello scorso anno e fa il punto della situazione sulle tendenze e le modifiche dei rapporti tra i consumatori teramani e le società fornitrici di beni e servizi.

Una prima considerazione riguarda la scarsa conoscenza del Codice del Consumo che, nonostante sia stato approvato una decina di anni fa, è ancora un illustre sconosciuto per tante attività che offrono servizi. Inoltre appare difficile accettare il fatto che le società di recupero crediti e quelle di promozione dimostrino di violare sistematicamente la normativa sulla privacy, così come società quali Soget ed Equitalia, o amministrazioni comunali fanno con i contribuenti.

“Un quadro poco edificante”, come scrive in una nota l’associazione, che ritiene l’intrapresa di azioni di tutela, di fatto non necessarie, se le norme già esistenti fossero applicate.
Le pratiche avviate da Robin Hood nel corso del 2015 sono state 2346, a cui si devono aggiungere altre 1377 risposte date via mail o per telefono, con una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente.

E’ invece cambiato il tipo di utente che si avvicina all’associazione, con una diminuzione del numero degli anziani (37%), mentre cresce la quota del corpo associativo nella fascia di età che va dai 40 ai 55 anni passata al 34% (+11% rispetto al 2014). Aumenta il numero di donne del corpo sociale (42%), superando lo storico 30%, mentre la componente straniera sale di tre punti percentuali arrivando a superare il 10%. Una crescita significativa si registra anche tra i disoccupati, arrivati al 12% e come tra i laureati al 17%.

Dalle schede di iscrizione si apprende che, per più della metà dei casi (67%), la conoscenza dell’associazione avviene tramite passaparola, segnalata da amici, conoscenti e commercianti. Un dato che viene letto positivamente perché vuol dire che chi si è rivolto a Robin Hood, vedendo riconosciuto un proprio diritto, ha fatto ottima pubblicità all’associazione.

Le materie del contendere delle pratiche avviate hanno riguardato i settori di acqua, energia e gas per il 29%, problemi di telefonia e contratti pay tv per il 26%, mentre problemi con banche e assicurazioni sono addirittura raddoppiate arrivando al 12%. Non mancano, inoltre ricorsi nel settore della salute, con un vero e proprio boom, passando dal 2% del 2014 al 10% dello scorso anno. Trasporti e turismo scendono all’8%, casa al 6%, scuola e università si attestano al 2% e ricordi di altra natura al 5%.

La grande nota stonata riguarda la scarsa comunicazione in tutti i settori dei venditori, così come la pratica scorretta, ancora molto praticata, delle telefonate a casa o delle visite ai portoni, magari anche dichiarando generalità diverse da quelle proprie.

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