Teramo. Dopo le ultime polemiche sollevate dall’Associazione Culturale Nuove Armonie, relative al futuro dell’Istituto Musicale Braga di Teramo, il presidente Alberto Melarangelo ha voluto ricordare in una nota cosa è il Braga e perché si punta alla statizzazione. Lo fa, come premette lo stesso Melarangelo” anche per “salvaguardare l’immagine dell’Istituto”.
“Il Braga” scrive “è una istituzione di Alta Formazione Musicale e rilascia titoli accademici di I e II livello, spendibili sul territorio europeo, l’unico strumento per l’accesso alle graduatorie di insegnamento e al mondo del lavoro musicale, al pari di tutti i Conservatori di Stato. Dall’ultimo monitoraggio ministeriale l’Istituto, tra tutti i Conservatori statali e non statali, ha uno dei costi più bassi per studente (a fronte di 500 allievi operano solo 27 docenti). Il Braga, come gli altri Istituti Pareggiati, ha tutte le prerogative di legge dei Conservatori tranne quelle legate ai trasferimenti dei fondi dello Stato. La richiesta di statizzazione, pertanto, va in questa direzione: sgravare gli Enti che attualmente ci finanziano, in una fase di forte crisi economica (Regione, Provincia e Comuni di Teramo e di Giulianova), del contributo legato al nostro funzionamento. Da anni, in ogni caso, si sta attuando una politica di contenimento della spesa, di concerto con il Consiglio d’Amministrazione e con i Revisori dei conti”.
Secondo il presidente Melarangelo, il processo di statizzazione è un atto dovuto nei confronti del più antico Ente musicale regionale.
“Il processo, il cui costo ammonterebbe a soli 500mila euro annui nel bilancio statale, necessita esclusivamente di un decreto del Ministro. Sarebbe auspicabile che lo sforzo comune della collettività teramana si concentrasse sul sostegno al raggiungimento di questo obiettivo prescindendo da dichiarazioni finalizzate al clamore che inevitabilmente portano a ledere una Istituzione che tutti i teramani hanno a cuore”.
A proposito del personale docente e non, Melarangelo spiega infine che questo è sottoposto per legge al contratto nazionale di settore (Alta Formazione Artistica e Musicale) per quanto riguarda gli aspetti economici, giuridici e normativi. “In caso di statizzazione, pertanto, non sorgerebbero problemi di carattere normativo nel passaggio”.