Nel confronto dialettico nato sulle caratteristiche di alcuni tratti della pista ciclabile di Alba Adriatica, dopo il varo del progetto Bike to Coast, arriva una nuova puntualizzazione da parte del CCiclAT, il coordinamento delle associazioni ciclabili. Nessuna volontà polemica, sia chiaro, ma alcune opportune puntualizzazioni alla luce delle considerazioni tecniche avanzate dal sindaco.
” Il riferimento del sindaco Piccioni”, si legge in una nota” all’articolo 180 del regolamento del Codice della Strada, ai dissuasori della sosta, appare poco pertinente, in quanto, in realtà, le piste ciclabili in sede propria vanno separate dalla viabilità carrabile a messo di idoneo spartitraffico longitudinale. Spartitraffico, si legge ancora, ” che nella pratica comune di sostanzia in un cordolo che in virtù della stessa norma, deve essere largo 50 cm e alto 15 cm”.
I paletti montati ad Alba Adriatica, quindi, risultano inidonei a garantire le condizioni di sicurezza in quanto anche un ciclista che procedesse a bassa velocità, in caso di caduta (eventualità non remota, vista la strettezza della corsia e la presenza di una curva in pendenza e con poca visibilità in prossimità della rampa del ponte) andrebbe ad impattare sui paletti in ferro con conseguenze facilmente immaginabili”.
La colorazione. “Anche sul colore del percorso”, si legge ancora, “”tra l’altro bocciato dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici nella vicina Tortoreto, ci sarebbe da discutere. A poche settimane dalla sua applicazione questo risulta già sbiadito in più punti e, ad inizio estate, ne rimarrà ben poco.
C’è da aggiungere che, per ampliare la ciclabile di fronte alla Bambinopoli, sarebbe bastato, con costi quasi nulli, ridimensionare i parcheggi fronteggianti l’attuale pista. Quindi, nel rassicurare il primo cittadino che il Coordinamento non ha alcun intento polemico fine a se stesso ma si pone, fin d’ora, a disposizione dell’amministrazione per migliorare la mobilità ciclistica del comune costiero, il CCiclAT spera che quanto segnalato venga preso nella debita considerazione per la sicurezza di tutti i fruitori della ciclabile albense”.