Sant’Egidio, arrestato pericoloso latitante: soggiornava in un albergo

Si era dato alla latitanza dallo scorso mese di luglio. Era ricercato dalle autorità del suo paese, l’Albania, ma aveva trovato ospitalità in un albergo della Val Vibrata, assieme ad un connazionale.

 

Questa mattina all’alba, i carabinieri della stazione di Sant’Egidio alla Vibrata diretti dal luogotenente Mario De Nicola, hanno arrestato Aldo Tuda, 24 anni, albanese, condannato dalla corte d’appello di Durazzo, a due anni di reclusione per il reato di lesioni personali gravi in concorso. Il giovane era pedinato da qualche giorno, sulla scorta di precise indicazioni sulla sua esatta localizzazione e in virtù di un piano di controllo del territorio, predisposto dal maggiore Emanuele Mazzotta.

 

 

Il giovane, nella vita dj, in una discoteca di Durazzo, tre anni fa (era il gennaio del 2013), assieme ad un connazionale, aveva aggredito, armato di mazze da baseball, alcuni avventori, una dei quali era rimasto gravemente ferito. Per questa ragione, l’albanese era stato condannato a due anni di reclusione, ma dal luglio del 2015, quando era stato spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti, si era dato alla latitanza.

 

 

 

Durante le operazioni di controllo prima, e fermo di polizia poi, i carabinieri hanno anche denunciato un connazionale, con il quale Tuda divideva una stanza d’albergo nella Val Vibrata. Si tratta di un 30enne albanese, senza fissa dimora, nullafacente in Italia, responsabile della violazione del provvedimento di espulsione. Il giovane era noto alle forze dell’ordine e lo scorso 24 di ottobre era stato sorpreso a spacciare cocaina in un locale di Sant’Eidio alla Vibrata. Locale poi sottoposto ad un provvedimento di chiusura temporanea da parte del questore di Teramo.

In quella occasione, l’albanese era stato munito del foglio di via obbligatorio, poi accompagnato in questura per il provvedimento di espulsione, al quale però non aveva adempiuto.

L’altro albanese, invece, dopo le formalità di rito è stato condotto nel carcere teramano di Castrogno in attesa delle disposizioni in arrivo da parte delle autorità albanesi.

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