Torna a farsi sentire a Giulianova il Partito di Rifondazione Comunista che attacca l’amministrazione locale sulla scelta di vendere all’asta la Julia Servizi, la partecipata dal Comune, una delle società In House da cedere a privati.
Rifondazione avrebbe preferito che l’amministrazione avesse consultato prima i giuliesi sul futuro della Julia Servizi, valutata intorno ai 4milioni di euro, un valore 10 volte superiore a quello di 10 anni fa.
“Ma se la ponessimo a base d’asta fra 10 anni quanto varrebbe?”, si legge in una nota del Prc, “Oltretutto alieniamo un bene per che cosa? Vorremmo saperlo dal momento, che non è un obbligo di legge la dismissione e dal momento che a detta del sindaco e della sua maggioranza i conti del Comune sono a posto e ci sono anche i soldi per pagare i debiti fuori bilancio”.
Il provvedimento Cottarelli sulla spending review obbligherebbe gli enti a dismettere alcune società partecipate. A Giulianova la scelta è caduta sulla Julia Servizi che però un anno fa circa aveva superato l’esame “Cottarelli”, collocandosi nelle zone alte di quella lista delle partecipate italiane, avendo conseguito un indice di redditività del capitale proprio pari al 32,91 per cento. Rifondazione ha ricordato come il sindaco Francesco Mastromauro abbia sempre difeso le società partecipate, considerate sue creature.
“Alla luce di quanto detto, perché vendere la Julia? Perché privarci di una società che chiude i suoi bilanci annuali sempre in utile?”, chiede il Prc giuliese, “E questi utili vengono puntualmente versati al Comune, si sono soffermati sul fatto che quest’entrata verrà meno nei prossimi anni? E che fra meno di dieci anni non avremo più né il capitale né tantomeno la rendita? Ma come si può amministrare una città con tanta miopia? Hanno fatto il conto di quanti soldi sono entrati nelle casse comunali dalla sua istituzione ad oggi?”.
Proprio Rifondazione ricorda che che grazie alla Julia Servizi il Comune ha evitato di dover pagare 1 milione di euro per il coogeneratore e che sempre grazie a questa società lo stesso è stato rimesso in funzione e produce energia che copre i bisogni dell’ospedale, della Piccola Opera e della scuola media.
“Quindi la Julia non deve essere dismessa”, conclude la nota, “in quanto società di servizi come volevano farci credere, visto che è anche produttrice di energia. Allora perché vendere la Julia? Noi siamo convinti che se andrà avanti sarà in grado di crescere ancora”. A Giulianova tempo fa è stato istituito il forum per decidere dove realizzare la caserma dei carabinieri. Si chiede di fare lo stesso anche per il destino della Julia Servizi ascoltando i cittadini i comitati di quartiere, le associazioni.