Si è avvalso della facoltà di non rispondere, il dipendente giuliese di Banca Marche accusato dalla procura di Ascoli Piceno di essersi intascato i 460mila euro scomparsi dal conto di una cliente tedesca dalla filiale di Porto d’Ascoli.
In mattinata si è svolto, per rogatoria, al Tribunale di Teramo, l’interrogatorio di garanzia dell’uomo assistito dall’avvocato Tiziano Rossoli.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere e il suo legale non ha avanzato alcuna istanza né di sostituzione né di revoca della misura cautelare. Resta ai domiciliari.