Teramo, banchiere condannato per usura: “Approfittava dei più deboli”

Nelle trentadue pagine di motivazioni con cui i giudici del tribunale di Teramo motivano la condanna di Gino Gasparetti, ex presidente e legale rappresentante della Banca Picena Trentina, c’è un passaggio in particolare in cui lo stesso Gasparetti viene definito “indomito prevaricatore dei diritti dei contraenti più deboli”.

L’ex presidente è stato condannato per usura (uno dei primi casi in Italia) a due anni e due mesi, mentre sono stati assolti l’attuale presidente Aldo Mattioli e l’allora direttore della filiale di Torano Nuovo Adriano Passaretti.

I giudici rilevano “una condotta tipica di usura” ed evidenziano, relativamente ad un conto corrente, “la negoziazione di un tasso di interesse che si connota come usuraio già nella fase genetica del contratto”.

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