Porto San Giorgio. Aveva il cappio attorno al collo, pronto per farla finita. Lo sguardo perso nel vuoto, mentre camminava sulla carreggiata dell’autostrada, nel tratto di Porto San Giorgio. Ma grazie al tempestivo intervento degli agenti della pattuglia autostradale di Porto San Giorgio, l’aspirante suicida è stato convinto ad abbandonare l’idea di mettere fine alla propria esistenza.
Un uomo di 49 anni, fisico atletico, appassionato di sport estremi e che recentemente ha partecipato alla maratona dell’Abetone, ieri voleva farla finita. Forse problemi in famiglia e il fatto di non lavorare più come tornitore (sostituito da un robot) ma riqualificato all’interno della stessa azienda con altre mansioni hanno fatto maturare nell’uomo l’ipotesi di togliersi la vita. Gli agenti Massimo Bianchini di Roseto e Marco De Ruvo di Mosciano Sant’Angelo, assistenti capo alle dipendenze della polizia autostradale di Porto San Giorgio, comandata dall’ispettore capo Roberto Testa, hanno convinto l’uomo a desistere. Un lungo colloquio dell’assistente capo Bianchini con l’uomo è stato fondamentale per evitare che si consumasse la tragedia.
Sul posto poco dopo è arrivata l’ambulanza del 118 che ha caricato l’aspirante suicida per trasportarlo all’ospedale di Civitanova Marche dove è stato sottoposto a controlli con ricovero immediato. La moglie è stata informata di quanto accaduto. La donna avrebbe riferito che il marito da un po’ di tempo era affetto da crisi depressive dopo aver perso la sua mansione di tornitore in azienda. E il fatto che facesse così tanto sport era forse motivo per scaricare le sue tensioni e le sue amarezze che lo hanno però spinto sino all’orlo del suicidio. Ma grazie al pronto intervento dei due poliziotti teramani, la storia ha avuto un buon fine.
Lino Nazionale