Parte da San Nicolò il dietrofront sulla esternalizzazione degli asili nido da parte dell’amministrazione teramana che si è impegnata, tramite l’assessore alla pubblica istruzione Piero Romanelli, a portare le cinque strutture comunali all’attuazione della legge 107, conosciuta come “Buona scuola”, che prevede il sistema integrato di educazione e istruzione da 0 a 6 anni.
Per il Comune di Teramo, dunque, un passo indietro, o quanto meno una pausa di riflessione che, per ora, bloccherebbe l’avvio del processo verso la privatizzazione di alcuni nidi, in attesa dei cambiamenti futuri. Ed è stato proprio Romanelli il primo firmatario di una petizione lanciata dai genitori dell’asilo di San Nicolò “Il gatto con gli stivali” che, durante il consiglio di nido di questo pomeriggio, hanno chiesto all’assessore di ripensare l’idea della privatizzazione, cercando soluzioni alternative.
E se apertura doveva esserci, apertura c’è stata, visto che nel confronto con i genitori Romanelli ha attuato un deciso cambio di indirizzo rispetto alla delibera consiliare del marzo scorso. Per l’assessore, infatti, una soluzione da portare avanti potrebbe essere quella di congelare i finanziamenti regionali destinati ai nidi, che dovrebbero arrivare entro marzo, e di utilizzarli il prossimo anno scolastico in tutte e cinque le strutture comunali. In questo modo si potrebbe rimandare la privatizzazione, in attesa dei decreti attuativi della statalizzazione previsti entro i prossimi 18 mesi.
Grande soddisfazione è stata espressa dai genitori del nido di San Nicolò che, dopo l’allarme per la possibile esternalizzazione della struttura frequentata dai loro figli, hanno apprezzato molto l’impegno mostrato da Romanelli, auspicando che si continui ad avere sempre presente come obiettivo prioritario il benessere dei bambini e che il capitale professionale possa rimanere un punto di riferimento per l’intero territorio comunale.