L’ultima, quella odierna, ha costretto gli operatori turistici di alcuni chalet e camping a rimuovere lettini e sdraio sino a tre file di ombrelloni in quanto la mareggiata ha rischiato di risucchiarli verso il largo. I problemi maggiori soprattutto in prossimità dei camping Nino e Stella Maris. I titolari hanno dovuto in fretta e furia indussare gli stivali ed impermeabili e rimuovere sdraio e lettini.
“Avevano assicurato che con il ripascimento morbido in qualche modo avrebbero risolto, anche se solo parzialmente”, sbotta Nicola Corradetti, titolare del camping Nino, “ed invece dopo soli due mesi dai lavori di ripascimento morbido, siamo punto e a capo. Hanno buttato in mare milioni e milioni di euro di noi contribuenti per avere poi questo risultato. Una vergona. Già la stagione è nata
Il tutto fa parte di un progetto di ripascimento morbido che interessa l’intero litorale abruzzese nell’ambito del piano “Ricama” di tutela e conservazione della costa per un importo complessivo di oltre 20 milioni di euro. Soldi letteralmente gettati in mare. Nel tratto sud di Roseto, quasi in prossimità dell’imboccatura del porticciolo turistico, l’intervento di ripascimento morbido è stato impercettibile e l’ultima mareggiata a praticamente cancellato quel poco di spiaggia che era stata
“Lo avevamo detto che quel lavoro non sarebbe servito a nulla”, prosegue Nicola Corradetti, “quei soldi dovevano essere investiti per rinforzare le scogliere esistenti, cercando di crearne una ogni due. Allora sì che avremmo ottenuto qualcosa di importante. Ed invece gli ingegneri della Regione non hanno voluto dare retta a chi vive da queste parti da sempre, a chi conosce le correnti meglio degli esperti”. La stagione balneare è ormai a rischio. Sicuramente dopo la mareggiata, il mare restituirà un pezzo di arenile. Ma
Lino Nazionale