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Ripascimento morbido, un fallimento! Spiaggia cancellata a Roseto dopo l’ultima mareggiata

Roseto. Un fallimento! Il ripascimento morbido realizzato nello scorso mese di aprile a Cologna Spiaggia e nel tratto sud di Roseto è stato letteralmente cancellato nell’arco di un paio di mareggiate.

L’ultima, quella odierna, ha costretto gli operatori turistici di alcuni chalet e camping a rimuovere lettini e sdraio sino a tre file di ombrelloni in quanto la mareggiata ha rischiato di risucchiarli verso il largo. I problemi maggiori soprattutto in prossimità dei camping Nino e Stella Maris. I titolari hanno dovuto in fretta e furia indussare gli stivali ed impermeabili e rimuovere sdraio e lettini.

“Avevano assicurato che con il ripascimento morbido in qualche modo avrebbero risolto, anche se solo parzialmente”, sbotta Nicola Corradetti, titolare del camping Nino, “ed invece dopo soli due mesi dai lavori di ripascimento morbido, siamo punto e a capo. Hanno buttato in mare milioni e milioni di euro di noi contribuenti per avere poi questo risultato. Una vergona. Già la stagione è nata male, in queste condizioni finirà peggio”. Nella scorsa primavera gli ingegneri della Regione, del genio civile per le opere marittime, avevano eseguito diversi sopralluoghi per pianificare il ripascimento morbido. Ad aprile partono i lavori che interessano un tratto di litorale, a Cologna Spiaggia, che va dalla zona dei due camping, sino a raggiungere, verso nord, l’altezza di una vecchia casa abbandonata.

Il tutto fa parte di un progetto di ripascimento morbido che interessa l’intero litorale abruzzese nell’ambito del piano “Ricama” di tutela e conservazione della costa per un importo complessivo di oltre 20 milioni di euro. Soldi letteralmente gettati in mare. Nel tratto sud di Roseto, quasi in prossimità dell’imboccatura del porticciolo turistico, l’intervento di ripascimento morbido è stato impercettibile e l’ultima mareggiata a praticamente cancellato quel poco di spiaggia che era stata creata. A Cologna la situazione è drammatica perché il mare si è ripreso in fratica un fronte di oltre 20 metri, quel fronte che era stato creato con l’intervento di ripascimento appena due mesi fa.

“Lo avevamo detto che quel lavoro non sarebbe servito a nulla”, prosegue Nicola Corradetti, “quei soldi dovevano essere investiti per rinforzare le scogliere esistenti, cercando di crearne una ogni due. Allora sì che avremmo ottenuto qualcosa di importante. Ed invece gli ingegneri della Regione non hanno voluto dare retta a chi vive da queste parti da sempre, a chi conosce le correnti meglio degli esperti”. La stagione balneare è ormai a rischio. Sicuramente dopo la mareggiata, il mare restituirà un pezzo di arenile. Ma sarà sempre poco rispetto a quanto necessario per poter assicurare l’attività. I danni sono ingenti. Anche perché lo stesso problema viene vissuto dagli operatori turistici del tratto sud di Giulianova dove la spiaggia è stata cancellata tra il camping Tam Tam e lo chalet Spinnaker Beach. Qui solo ghiaia ormai e difficoltà per trovare un tratto libero per sistemare ombrelloni e sdraio. Negli ultimi 5 anni le correnti marine hanno divorato oltre 50 metri in profondità di spiaggia.
Lino Nazionale