Teramo, Fn e antifascisti: presidi e cariche della polizia

protesta1Teramo. Pomeriggio di tensione quello in centro storico oggi a Teramo. Due i punti della città occupati da altrettante fazioni politiche, le stesse che si sono rese protagoniste del raid notturno di qualche settimana fa al caffè Borromei di via Carducci.

A partire dalle ore 17,00, in una blindatissima piazza Dante si sono ritrovati i sostenitori di Forza Nuova, capeggiati dal coordinatore provinciale Marco Forconi e da Roberto Fiore, segretario nazionale del movimento. Motivo del presidio “la risposta alle continue aggressioni, provocazioni ed atti vandalici che la comunità cittadina teramana è costretta a subire da diversi mesi”, come ha sottolineato giorni fa lo stesso Forconi.

Il riferimento è proprio a quanto accaduto nel vicino caffè Borromei, dove, per motivi politici, nella notte del 29 maggio alcuni giovani simpatizzanti di sinistra hanno fatto irruzione ed aggredito gestori e clienti. L’episodio si somma a quanto accaduto, invece, lo scorso 23 dicembre nella nota discoteca “Heaven” di Villa Pavone, dove una rissa all’uscita del locale fra gli stessi gruppi politici provocò l’accoltellamento di due giovani.

I sostenitori di Forza Nuova hanno tentato di varcare le transenne con cui le forze dell’ordine hanno cercato di isolare il presidio per dar vita ad un corteo che, nelle intenzioni dei manifestanti, avrebbe attraversato corso San Giorgio per concludersi in piazza Martiri. È dovuto intervenire Maurizio Brucchi, sindaco di Teramo, per calmare gli animi e convincere gli appartenenti al movimento a cambiare idea.

Nello stesso momento, infatti, in piazza Martiri della Libertà si stava svolgendo un’altra protesta, portata avanti dal gruppo antifascista antagonista a Forza Nuova. Dopo aver distribuito volantini ai passanti, i giovani hanno iniziato diversi cori inneggianti la liberazione dei due ragazzi arrestati per il raid notturno di via Carducci. Si tratta di Matteo Di Paolo, 23 anni e Valerio Giannobile, 21 anni, arrestati a seguito dell’irruzione nel bar teramano con l’accusa di concorso in devastazione, minacce e lesioni personali.

Armati di megafono, i manifestanti hanno inoltre cercato di informare la cittadinanza su quello che, nel frattempo, succedeva in piazza Dante. “Vogliamo farvi sapere chi è Fiore” hanno, infatti, urlato, “condannato per la strage di Bologna, per anni latitante e attualmente protetto dallo Stato”. A separare le due frange teramane le forze dell’ordine costituite da carabinieri e poliziotti, con tanto di casco e manganelli.

Mentre in piazza Dante i giovani hanno percorso soltanto un piccolo tratto di via Carducci per poi disperdersi in alcuni bar, in piazza Martiri la situazione, invece, si è fatta fin da subito molto tesa, al punto che gli agenti hanno anche “caricato” i manifestanti privandoli del megafono.

La situazione è andata avanti per circa un’ora, fino a che tutto non è tornato alla calma. I poliziotti sono, infatti, riusciti a mandare via pian piano i giovani, bloccando nel frattempo le vie d’accesso alle strade secondarie. Fortunatamente non si sono registrati feriti.

Il commento di Forza Nuova. “Il comportamento della Questura è stato inqualificabile”. Sono le parole di Marco Forconi, coordinatore provinciale del movimento, che contesta i divieti e le transenne imposte dalle forze dell’ordine, che hanno impedito a chiunque l’accesso in piazza Dante, luogo di ritrovo del presidio. “Rintuzzati in una piazza talmente blindata da non far passare nemmeno un moscerino, ci siamo sentiti presi in giro ed abbiamo fatto quello che era giusto fare: riprenderci i nostri spazi, centimetro dopo centimetro. Avremmo potuto sfondare il cordone come e quando volevamo, ma il nostro alto senso di responsabilità e la nostra freddezza hanno prevalso su tutto. Chiediamo scusa ai cittadini teramani, spettatori inermi di un pomeriggio di follia, ma, nello stesso tempo, gli chiediamo di non abbandonare la città a quattro balordi e infami che di politico hanno solo una mascherina per tutelarsi istituzionalmente. La sinistra è finita, a Teramo come in tutta la regione. Si rassegnino compagni e becerume vario, il futuro marcia con i colori della Tradizione e della Vittoria: bianco, rosso e nero”.

Il commento del Collettivo Autonomo Antifascista di Pescara. “Quello che è troppo è troppo! Venerdi a Teramo alcuni compagni sono stati caricati senza motivo dalla polizia e quel che è peggio i politici locali hanno permesso e tollerato che una forza dichiaratamente neofascista e neonazista abbia potuto sfilare senza problemi per le vie del centro,senza autorizzazione. Sono mesi che lanciamo appelli alle istituzioni ed a tutte le forze democratiche ed antifasciste della provincia di Pescara affinchè cessino queste spedizioni squadriste e provocatorie messe in atto dal capetto di Forza Nuova -Marco Forconi- e dai suoi soldatini. Le intimidazioni si moltiplicano ed il rischio è che entrino nella consuetudine quotidiana. Non c’è spazio per il razzismo e la violenza né per coloro che predicano e incitano al terrore ed all’odio,e questo devono capirlo! Pescara è antifascista e lo dimostrerà molto presto con delle iniziative culturali e politiche inequivocabili che smaschereranno le gravissime manifestazioni e parole di chi, anziché marcire in galera,è a spasso senza problemi a raccogliere ragazzi da mandare al macello mentre tutto l’Abruzzo rischia di sprofondare nuovamente in un “ventennio” post-moderno. Ora e sempre antifascisti!”.

Tania Di Simone

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