Il papà, che nei giorni scorsi aveva postato la lettera dell’avvocato di Samira, ora torna a palare della drammatica vicenda.
Ecco la lettera aperta postata su Fb
Sono il papà di Samira Lupidi
e volevo parlarvi con il cuore in mano.
Ho letto tutti i commenti immaginabili sul conto di mia figlia ma non una parola di condanna su chi la maltrattava e la picchiava sistematicamente. Mi sorprende che le critiche più feroci vengono dalle donne.
Samira non subisce più le botte e i maltrattamenti ma le ferite nell’anima restano ed anche i danni irreversibili alla mente procurati in 3 anni d’inferno. E per chi ha scritto perché non si è ammazzata lei, sappiate che ci ha provato ma l’hanno bloccata. Lei non voleva più vivere. La prima figlia era autistica e gli avevano prospettato di metterla in un istituto in quanto era ingestibile. Freud diceva che il nostro più grande nemico è la nostra mente, perché supervisiona l’istinto. Credo che quello che è successo a Samira sia la cosa più devastante che possa capitare ad un essere umano.
Io in tutto questo ho perso due nipotine stupende che non dimenticherò mai, ma sopratutto una figlia, vittima prima che carnefice.
Anche io come voi mi sono sentito inorridito quando ascoltavo fatti simili in televisione ma, non potevo immaginare che sarebbe potuto capitare alla mia famiglia. Quindi nel criticare fate un attimo di riflessione perché tutto può succedere a tutti. Sono cose che ti svuotano l’anima e il dolore rimbalza come un martello finché le lacrime finiscono e la voglia di farla finita per sempre, prende il sopravvento.
Grazie per avermi ascoltato…