Un polverone frutto di una “erronea interpretazione” dovuta al “modo estremamente sintetico” di riportare alcune affermazioni espresse a margine della firma del protocollo tra il procuratore nazionale antimafia e i procuratori del distretto abruzzese. Il procuratore di Teramo, Antonio Guerriero, dunque, vuole che si faccia chiarezza intorno a delle presunte dichiarazioni (https://abruzzo.cityrumors.it/notizie-teramo/cronaca-teramo/175021-il-procuratore-teramo-occupazione-oviesse-come-terrorismo.html) che riguardavano l’accostamento dei fatti relativi all’occupazione dei locali dell’ex Oviesse a forme di terrorismo.
“Già nelle ore successive alla firma del protocollo”, scrive Guerriero, “venivo contattato da alcuni giornalisti ed ho subito loro precisato che quando parlavo di occupazioni non mi riferivo a quella dell’ex Oviesse di Teramo di cui non avevo mai parlato nel corso del mio intervento a L’Aquila ma ad altri episodi di occupazione avvenuti nei primi anni 80. Inoltre ho chiarito che non potevo alludere alla vicenda relativa all’ex Oviesse anche perché la stessa non si riferisce in alcun modo né al terrorismo né a fenomeni eversivi ma alla semplice protesta”.
Il procuratore, inoltre, ha ribadito di aver fatto menzione durante le sue dichiarazioni aquilane a “procedimenti sottoposti alle valutazioni del Tribunale di Teramo con riferimento a richieste di misure di sicurezza che riguardano però soggetti diversi da quelli interessati nella occupazione ex Oviesse e per situazioni che non sono per nulla collegate alla predetta vicenda”.
Per Guerriero, dunque, i fatti che hanno visto alcuni artisti teramani occupare per un breve periodo i locali sotto il teatro Comunale sono da considerarsi solo come forme di protesta non collegabili in alcun modo a fenomeni eversivi. E, in risposta alle reazioni di alcuni di quegli artisti che si sono sentiti colpiti dalle parole del procuratore, Guerriero ha sottolineato, ricordando come i fatti si siano svolti prima del suo arrivo “ancor meno potevo far riferimento alla condotta degli autori “dell’occupazione dell’ex Oviesse” che non conosco e di cui ho il massimo rispetto, come per tutti gli imputati”.