Presentato questa mattina a Teramo ma, in generale, in tutta Italia, il nuovo Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri.
A presenziare questa mattina al comando provinciale di Teramo, il colonnello Pier Vittorio Romano, il maggiore Asci, a capo della Compagnia, ed il maggiore De Luca del reparto operativo di Teramo.
“L‘attenzione dei Carabinieri alle arti e, tra esse, a quella figurativa è in qualche modo un’inclinazione ancestrale dell’Arma, ricambiata da innumerevoli artisti che con le loro opere hanno onorato l’immagine del Carabiniere e i valori che esso rappresenta – ha detto a Roma il Generale Tullio Del Sette, comandante generale dell’Arma – E perciò, nell’anno in cui la nostra Bandiera è stata decorata della medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte, in cui nuove iniziative proiettano sempre più questa nicchia d’eccellenza a difesa della civiltà italiana in un contesto internazionale, lo stesso anno in cui si è celebrato il centenario del primo conflitto mondiale e il settantennale della Liberazione, abbiamo pensato, con il Calendario storico del 2016, di rendere omaggio all’Arma rivisitando alcuni capolavori di sommi rappresentanti della pittura italiana ed europea che hanno preceduto, accompagnato e immediatamente seguito il periodo delle immani tragedie delle due guerre mondiali, in un percorso immaginario lungo gli oltre duecento anni di storia dell’Arma”.
“Il suggerimento – ha proseguito – è scaturito dalla celeberrima opera impressionista di Claude Monet “I papaveri”; è bastato inserire una pattuglia di Carabinieri nel paesaggio solare immaginato dal pittore francese per infondere quel profondo senso di sicurezza e serenità che la vigilanza dell’Arma da sempre trasmette alle nostre comunità. Il Calendario, con gli autorevoli, originali quanto preziosissimi contributi di Ferruccio De Bortoli e Philippe Louis Daverio, presenta un’Istituzione solida e al tempo stesso duttile e aperta al cambiamento che, oltrepassata la porta del secondo secolo di vita. In copertina, l’emblematico segno distintivo dei Carabinieri, la fiamma, si staglia tra le volute geometriche e nitide d’ispirazione futurista, segno della solidità istituzionale nel tempo, riprese da un’opera di Giacomo Balla, nei colori che contraddistinguono la Bandiera italiana, l’Arma dei Carabinieri, l’azzurro del vessillo europeo e il celeste dell’ONU. Poi le tavole interne che, dalle atmosfere ottocentesche di una famiglia dell’Arma, attraverso i mesi dell’anno, ci portano alla visione moderna e tecnicista della tavola di dicembre, per concludere con il foglio finale, evocativo dello stato dell’Istituzione che si è già avviata, resa più ricca dalla presenza femminile, verso un luminoso futuro”.