Alba Adriatica. Una lettera minatoria ad un agente della polizia municipale. Recapitata, però, al sindaco di Alba Adriatica, con un invito molto esplicito: “sindaco, si pensa lei o dobbiamo pensarci noi”, il tutto corredato da un riferimento ad una vettura che prende fuoco.
La stagione delle lettere anonime (nel caso di specie minatoria) non conosce tramonti ad Alba Adriatica. Negli ultimi giorni, infatti, all’ufficio protocollo dell’Ente è stata recapitata una missiva, scritta al pc e indirizzata al sindaco. Le minacce questa volta non hanno come destinatario il sindaco Tonia Piccioni (così come era accaduto un anno fa), ma un maresciallo della polizia urbana, che nell’ultimo periodo si è distinto in alcune operazioni di servizio.
Un gesto dal chiaro scopo intimidatorio, che non può certo lasciare insensibili.
Scontato anche il passo successivo, ossia la volontà da parte del primo cittadino di presentare una denuncia contro ignoti.
Molto ferma la Piccioni nel condannare l’episodio. ” All’agente della polizia” commenta il sindaco, ” va il mio incondizionato sostegno e di quello dell’intera maggioranza. Anche stavolta, così come era accaduto nella precedente occasione, quando a finire nel mirino era stata la sottoscritta e l’intero esecutivo, non ci faremo intimidire.
Tutte le operazioni di servizio vengono avallate dall’amministrazione e non saranno certo gesti vili, come questo, a fermarci”.
Le ultime lettere minatorie erano state inviate in Comune più di un anno fa, scritte a mano e in arrivo da Ancona. Ora l’estensore l’ha scritta con un computer per poi indirizzarla, in busta sigillata, all’ufficio protocollo.