Due, infatti, i parametri utilizzati dal’associazione per valutare la nuova modalità di raccolta: le chiamate dei cittadini che segnalano disagi ed alcuni punti di osservazione sparsi in città per monitorare la raccolta porta a porta.
“Né lode né toni trionfali da un lato, né infamia né disprezzo dall’altro”. Così Pasquale Di Ferdinando, presidente dell’associazione, commenta alla luce dei dati acquisiti il primo mese di differenziata a Teramo, sollevando, però, alcune criticità a cui, secondo i cittadini, la TeAm dovrà comunque apportare dei correttivi.
La principale difficoltà sarebbe costituita dal problema dell’umido, che, secondo il calendario della raccolta utenze private e domestiche, viene ritirato nella mattinata di venerdi. “La tradizione culinaria vuole proprio nel venerdi il consumo del pesce” spiega Di Ferdinando in merito “e questo mette in difficoltà i cittadini, che dovrebbero poi conservare gli scarti fino al lunedi successivo. Alcuni teramani ci hanno addirittura detto di ricorrere al congelamento dei rifiuti per evitare che un numero eccessivo di giorni in pattumiera crei cattivo odore”. Per questo, “Robin Hood” chiede che la raccolta del venerdi venga spostata al sabato mattina, in modo da venire incontro alle esigenze familiari.
All’umido si affianca, poi, il problema della plastica, comparto sul quale non ci sarebbe ancora chiarezza. Diversi, infatti, i teramani che confondono le modalità di conferimento del materiale, spesso confuso e “scartato” in maniera errata.
Terzo elemento di criticità è, poi, la raccolta in tarda mattinata, disguido che sarebbe stato segnalato all’associazione teramana dalla quasi totalità dei cittadini coinvolti. Proprio il recupero nelle tarde ore della mattina caratterizzerebbe, infatti, diverse zone del capoluogo e i cittadini non sembrano gradire molto le conseguenze estetiche di una modalità di raccolta che rischia, in questo modo, di associare Teramo a Napoli, come molti utenti avrebbero ironicamente sottolineato.
Infine, il conferimento a Carapollo dei cosiddetti rifiuti speciali, difficoltoso soprattutto per quella parte di utenza che vive alla periferia di Teramo e che, dunque, per conferire i propri rifiuti percorre con l’automobile un tratto importante di strada. Come sottolinea la stessa “Robin Hood”, il riciclo entra in contraddizione con l’inquinamento ambientale dei gas di scarico, senza contare il fatto che gli spostamenti gravano anche sulle tasche dei cittadini. Per questo motivo, l’associazione consiglia la creazione di isole ecologiche monitorate da video di sorveglianza che consentano più facilmente il recupero dei rifiuti non urbani.
“Non vogliamo creare polemiche” precisa Di Ferdinando, “perché sappiamo che il passaggio da una modalità ad un’altra è sempre difficile. Ma non possiamo ignorare alcune criticità, soprattutto quando queste incidono negativamente sulla già particolare situazione economica che stiamo vivendo”.
Il riferimento è chiaramente alla tassa sui rifiuti, che a Teramo sarebbe stata soggetta ad un aumento del 30% circa. Un incremento eccessivo, secondo “Robin Hood”, soprattutto se paragonato all’incidenza del porta a porta rispetto ad altre tipologie di raccolta in capoluoghi simili a quello teramano, dove, stando ad alcuni report della Federambiente, la percentuale sembra, invece, aggirarsi fra il 7 e il 14%.
A questo proposito, l’associazione coglie l’occasione per sollevare nuovamente la questione relativa ai rimborsi dell’Iva sulla Tia, aspetto che sarebbe stato bocciato dalla nuova manovra del governo.
“Nel decreto dei 24 miliardi” spiega, infatti, Di Ferdinando “è stato introdotto anche l’annullamento del risarcimento sul pagamento dell’Iva. Una scelta offensiva, perché lede i diritti dei cittadini e di nessuna efficacia, perché va a contraddire una sentenza della Corte Costituzionale, confermata anche da un parere della stessa Agenzia delle Entrate, che ha dichiarato illegittima la sua applicazione”.
“Robin Hood” dichiara, pertanto, che continuerà la sua campagna per la richiesta dei rimborsi per i 17 milioni di cittadini coinvolti e per la sospensione dell’applicazione dell’Iva sulla tariffa in questione. Campagna che finora conta già circa 6mila adesioni nel solo Comune di Teramo.
Tania Di Simone