Il meglio della chirurgia toracica italiana si incontrerà il 29 e 30 ottobre all’Hotel Europa a Giulianova per la prima Consensus Conference, un incontro che porterà alla predisposizione delle linee guida da attuare a livello nazionale sulla Vats Lobectomy, la tecnica mini invasiva per la chirurgia del tumore al polmone.
“Siamo fieri che parta proprio da Teramo”, spiega il direttore amministrativo della Asl aprutina, Maurizio Di Giosia, anticipando anche l’inaugurazione della nuova sala parto a Teramo in programma venerdì, “l’iter per la scrittura di un protocollo che uniformerà in tutta Italia il trattamento di questa patologia. Puntiamo a diventare un punto di riferimento nazionale nel campo della lobectomia toracoscopica e siamo certi che questo ci aiuterà anche a ridurre la mobilità passiva, facendoci diventare un centro di eccellenza”.
Ed è stato Roberto Crisci, professore dell’Università dell’Aquila e primario della Chirurgia toracica dell’Ospedale di Teramo, a rilanciare due anni fa questa tecnica, nata agli inizi degli anni ’90 ma poi snobbata a livello internazionale, per tornare in auge, con il miglioramento della tecnologia, fin dal 2010.
Due anni fa, infatti, era stato proprio il primario teramano, con alcuni collaboratori, a ideare un registro nazionale, nel quale finora sono stati segnalati oltre 2200 casi, avviando il processo che porterà, con l’ospedale di Teramo capofila nel gruppo nazionale, ad individuare proprio nel convegno di Giulianova le linee guida contenute nel documento finale che sarà poi pubblicato e diffuso dal Ministero della Salute.
“La Vats”, spiega Crisci, che ha sottolineato come a Teramo si operi già con questa modalità nel 40% dei casi, “è una tecnica mini invasiva che consente di effettuare, grazie all’utilizzo di specifici strumenti e telecamere, solo due buchi e un piccolo taglio, al posto dell’incisione di 15 centimetri usata con la chirurgia classica. Inoltre non viene effettuata alcuna divaricazione delle costole e si rimuove in maniera veloce, sicura e radicale il tumore. Inoltre con la Vats si riduce il rischio di infezioni e si garantisce una degenza inferiore al paziente che potrà avere una dimissione precoce”.