Giulianova. Il sindaco Francesco Mastromauro nella mattinata di oggi, 15 ottobre, ha incontrato a Teramo il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Piervittorio Romano, relativamente alla questione della nuova sede della Compagnia di Giulianova, il cui lungo e complesso iter sia avvia alle fase conclusiva.
“L’incontro, l’ennesimo, con il massimo vertice provinciale dell’Arma – dichiara il sindaco – segue la fitta serie di confronti che l’Amministrazione comunale ha da tempo avviato non solo con i Carabinieri ma anche con la Prefettura. Bisogna infatti comprendere che quella della nuova sede della Compagnia non è una problematica che si improvvisa o si affronta dall’oggi al domani, ma richiede interlocuzioni costanti, progettualità definite, confronti e procedure complesse che chiamano in causa soggetti istituzionali diversi per la necessità di contemperare le varie esigenze. Partendo naturalmente da quelle specifiche dell’Arma ma non dimenticando certo i limiti posti dal patto di stabilità al Comune. Insomma”, prosegue Mastromauro, “è un equilibrio delicato in cui occorre muoversi tenendo conto dei fattori finanziari, dei tempi di realizzazione della nuova sede, che debbono essere rapidi a causa della procedura di sfratto in corso derivante dalla richiesta del proprietario di tornare in possesso dell’immobile attualmente occupato dalla Compagnia giuliese e, appunto, delle necessità dell’Arma. Che riguardano non solo gli spazi operativi interni ma anche e soprattutto la ubicazione dello stabile, essendo prioritario garantire la massima vicinanza possibile alle arterie di grande comunicazione, come la statale adriatica lungo la quale si concentra peraltro la gran parte delle banche, considerate obiettivi sensibili e a rischio, ma anche la collocazione strategica entro l’ambito urbano con posizionamento centrale rispetto al Lido ed alla città alta, nonché la prossimità alla stazione ferroviaria, anche nell’ipotesi, che speriamo non debba realizzarsi anche se i segnali non sono certo tranquillizzanti, della soppressione del posto Polfer, le cui funzioni passerebbero di conseguenza ai carabinieri. Tutti fattori tenuti in debito conto nella nostra proposta, peraltro consacrata nel programma elettorale del 2014 sottoscritto da tutte le forze politiche di maggioranza ed evidentemente approvato dai cittadini con il loro voto, di destinare l’ex Mercato coperto, nella piazza intitolata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a nuova sede della Compagnia”.
Per il primo cittadino giuliese si tratta di “una soluzione che non a caso ha ricevuto il gradimento dell’Arma, rendendo così possibile definire le linee programmatiche dell’intervento sul complesso e procedere alle battute finali dell’iter. Per questo non solo stamattina è venuto da Chieti un ufficiale dei carabinieri per un previo esame, ma martedì prossimo, 20 ottobre, sarà a Giulianova il generale Michele Sirimarco, comandante regionale dei carabinieri, affiancato dal colonnello Romano, che accompagnerò per il necessario sopralluogo nell’ex Mercato coperto, così da definire le ultime questioni riguardanti il plesso. Perché, qualora non fosse ancora chiaro”, conclude il sindaco, “qui è in gioco il mantenimento della Compagnia dei carabinieri, un presidio fondamentale per la sicurezza che Giulianova possiede dai primi anni successivi all’Unità d’Italia e che qualche altro Comune, come ho letto oggi su un quotidiano, sarebbe felice di volerci scippare. Una storia oltretutto verificatasi nel 1862 quando, proprio per difficoltà infrastrutturali, la luogotenenza dei carabinieri, che doveva essere collocata a Giulianova, ci venne sottratta da Penne. Ed oggi, in un quadro in cui si chiede a tutti, Arma compresa, di risparmiare su ogni cosa, il rischio di perdere la Compagnia è più che mai reale, come dimostrano i recentissimi casi della Dogana e dell’Ufficio INPS che siamo riusciti a salvare in extremis. In ogni caso a giorni convocherò, come stabilisce il regolamento sulla democrazia partecipata, il Forum per informare tutti i comitati di quartiere ed i cittadini sulla questione e, a seguire, una commissione consiliare sull’argomento”.