Interessante è stato anche il racconto nei giorni scorsi di don Luigi Merola, parroco di Forcella, nuovamente minacciato dalla camorra perché con le sue iniziative e le sue denunce viene considerato “personaggio scomodo”.
Il Premio Fava è andato al Procuratore Aggiunto di Palermo Antonio Ingroia che da anni vive sotto scorta in quanto la mafia lo ha già condannato a morte. Con lui premiata anche la scorta civica di Caltanisetta, uomini in costante pericolo di vita per aver ingaggiato la loro battaglia contro l’illegalità. Ma riconoscimenti sono andati anche giornalisti, scrittori, a chi con l’arte e il teatro denuncia le questioni del malaffare.
Questo comunque l’elenco completo. Premio speciale al giornalista de Il Centro Giustino Parisse, caporedattore de L’Aquila al quale il terremoto ha portato via gli affetti più cari; premio ai giornalisti Santo Della Volpe, Giuseppe Baldessarro, Francesco Viviano, Giulia Innocenzi; premio per il libro Don Vito a Francesco La Licata; premio legalità al giudice istruttore del tribunale di Caltanisetta Giovanbattista Tona; premio per l’impegno civile a Magma Teatro compagnia teatrale di Roma; premio sociale e sindacale a Roberto Natale presidente della FNSI;
La cerimonia conclusiva e di premiazione si è tenuta in un’affollata sala consigliare del Comune di Roseto ed ha visto la partecipazione anche di moltissimi studenti. Il presidente della commissione che ha provveduto ad assegnare il Premio, il giornalista Sandro Ruotolo, ha ringraziato gli organizzatori dell’evento e ha posto l’accento sulla splendida collaborazione che i tre comuni, Roseto, Giulianova e Pineto, hanno garantito per questo evento. “Tre amministrazione con la “A” maiuscola”, ha sottolineato Ruotolo, “una Regione, poi, distante dalla Sicilia che propone tuttavia questo premio nel ricordo di un giornalista siciliano, Pippo Fava, che è stato ucciso perché denunciava attraverso il suo giornale il malcostume della mafia. L’Abruzzo è una Regione superficialmente tranquilla. Ma anche qui vengono a galla situazioni strane come quelle relative alle inchieste di Pescara. E c’è il sospetto che qui la mafia abbia potuto riciclare i propri soldi sporchi”.
Pippo Fava era stato costretto a fondare un proprio giornale “I Siciliani” per denunciare ciò che accadeva a Catania, dove la parola mafia era sconosciuta. Questo diceva Pippo Fava nel 1981: “Io
Un plauso va certamente a Leo Nodari, di Società Civile, già organizzatore del Premio Borsellino che tornerà ad ottobre. E’ riuscito ad organizzare una manifestazione di carattere nazionale, immediatamente sposata dai tre Comuni costieri, pronti a dare di nuovo il loro sostegno per la II Edizione del Premio Fava.
Lino Nazionale