“Siamo ai soliti stucchevoli proclami relativi all’assegnazione generosa delle Bandiere Blu ai comuni della nostra costa”, puntualizza Avolio, “Tale assegnazione viene fatta seguendo una metodologia scarsamente scientifica che prevede la presentazione di una documentazione prodotta dalle Amministrazioni comunali che provvedono al tempo stesso alla compilazione di un questionario composto da 12 sezioni, che vanno dalla certificazione ambientale alla gestione dei rifiuti, fino ai servizi sulla spiaggia”.
Avolio precisa innanzitutto che la Bandiera Blu non è un riconoscimento dell’Unione Europea, ma di una fondazione privata internazionale, la Fee, che in tale operazione “non offre alcuna garanzia di sicurezza”, prosegue, “in quanto non sono prese in considerazione tutte le variabili indispensabili per condurre tale complessa indagine che nella fattispecie è viziata anche dall’autoreferenzialità dei Sindaci nella compilazione dei questionari. Nonostante non si possa negare che questo riconoscimento abbia una forte valenza di promozione turistica e di
L’esponente politico si riferisce alla raccolta differenziata sul territorio prossimo alla spiaggia e sulle spiagge stesse, ai servizi al mare per i disabili, alle piste ciclabili (800 mettri considerati pericolosi, per una costa che supera i 9 km), ai piani di emergenza nei casi di rischio per la sicurezza ambientale o alla presenza di mezzi di trasporto sostenibili sul lungomare.
“La nostra Amministrazione”, conclude, “dovrebbe lasciar perdere quest’ostentata e illusoria gratificazione della Bandiera Blu per dedicarsi con rinnovato impegno ad elevare la qualità dei servizi, a tutelare effettivamente l’ambiente e a produrre un piano innovativo per il nostro turismo”.