Nel prossimo consiglio comunale sarà presentata la proposta di discussione per promuovere una dichiarazione congiunta di tutte le forze politiche.
Al momento, infatti, sono diverse le voci che vogliono relegato l’ospedale a semplice ricovero in lungodegenza.
“La nostra considerazione sul progetto è negativa” ha dichiarato il segretario del Pd Silvio Massimi. “Si tratta di un presidio indispensabile per un territorio molto vasto e densamente popolato della provincia quale il Piomba-Fino, a margine dell’area metropolitana di Pescara. Soprattutto nei mesi estivi tale struttura viene presa d’assalto dai numerosi turisti che decuplicano le unità interessate al presidio ospedaliero. La Bandiera Blu, appena riconfermata, non si identifica solo nella qualità del mare, l’attribuzione di quel vessillo è legata soprattutto ai servizi ed alla qualità della vita. Intendiamo difendere la qualità della vita e con essa il nostro riferimento sanitario, contro ogni progetto che tenda a squalificarlo”.
E al coro dei No allo smantellamento si unisce anche la Federazione di Teramo di Sinistra Ecologia e Libertà.
“Con la trasformazione in residenza assistita per lungo degenze” ha detto il coordinatore Tommaso Di Febo “si sta per attuare un provvedimento di dubbia efficacia organizzativa ma soprattutto con rilevanti sconvolgimenti dell’offerta sanitaria in questo territorio importante della provincia. Mortificando così tutto il comprensorio oltre che tutto il personale”.
Per Sinistra Ecologia e Libertà “il miglioramento del servizio della Sanità in Abruzzo deve passare attraverso una nuova mentalità di gestione”.
Per questo propone ai sindaci del comprensorio di “farsi carico di una convocazione di un consiglio comunale congiunto, per votare un dispositivo di netta contrarietà allo smantellamento del presidio ospedaliero di Atri, da tenere nel palazzetto dello sport di Atri, per far sentire che le istituzioni locali sono sensibili e si battono per la salvaguardia della struttura ospedaliera”.