Teramo, Nuove Armonie: quale destino per il Braga?

liceo_bragaTeramo. “In queste ultime settimane abbiamo tutti assistito alla passerella di molti politici che si affannano a dire qualcosa sulla situazione ormai imbarazzante del Liceo Braga”.

L’associazione culturale Nuove Armonie torna sull’annosa questione relativa alla statizzazione del prestigioso Istituto Musicale di Teramo.

Una vicenda di cui si discute da anni, una statizzazione che sembra sempre vicina, ma di cui poi, all’improvviso, non si sente più parlare.

“Di fatto” scrive il presidente Enrico Melozzi nella nota “nessuno ha detto chiaramente cosa in pratica si è intenzionati a fare. Facciamo partire questa breve analisi da un dato inconfutabile: quando nel febbraio del 2008 Nuove Armonie lanciò l’allarme sulla disastrosa situazione del Braga (che nessuno smentisce, politica in primis), chiedendo le dimissioni della dirigenza (riconfermata poi per  altri 3 anni raggiungendo così un mandato di 14 anni, nel giugno 2009 da una elezione di stampo bulgaro), nessuno si preoccupò di prendere in considerazione quell’allarme. A distanza di due anni e mezzo la politica si sveglia e cerca di approssimare delle soluzioni.  Ormai è chiaro a tutti, così come Nuove Armonie aveva annunciato, che la statizzazione non avverrà mai. Al Ministero conoscono bene la questione e di certo non sono neanche loro molto soddisfatti dell’operato dell’Istituzione teramana. Quindi è necessario pensare ad un piano B”.

Secondo Nuove Armonie “ci sarà un probabile accorpamento del Braga al Conservatorio dell’Aquila. Se ciò dovesse accadere ci troveremo di fronte a tre problemi gravi e gravosi da risolvere. Anzitutto un accorpamento ad un’altra Istituzione significherebbe per Teramo la perdita di un’altra Istituzione. Perdita dell’identità  didattico – culturale del nostro territorio, perdita di potere culturale. Nulla contro i cugini aquilani, ma la matematica non è un’opinione. Diventare succursale, inoltre, significa, per molti insegnati, la perdita del posto di lavoro. Secondo la legge, infatti, gli insegnanti di Istituti Musicali come il Braga non sono equiparati agli insegnanti di Conservatorio. Inoltre saremmo curiosi di sapere quante cattedre i colleghi dell’Aquila sono disposti a cedere a Teramo: quelle di violino? di pianoforte? di flauto? chissà! Visto che i Conservatori in Italia sono equiparati alle Università, uno stesso ateneo non può tenere aperti lo stesso corso in due sedi differenti nella stessa. Per la nomina degli insegnanti in un Conservatorio, poi, si dovrebbe attingere da graduatorie nazionali e molti insegnanti di Teramo sarebbero scavalcati da altri aventi diritto. Così perderebbero il posto di lavoro. Per altri aventi diritto intendiamo ad esempio la mole di studenti dei Corsi Superiori del Braga, che di fatto hanno un titolo superiore ai loro stessi docenti (queste le contraddizioni che siamo abituati a vivere nella nostra città)”. E, infine, la questione finanziamenti. “I fondi fino ad oggi destinati al Braga (500mila euro dalla Regione, 475mila euro dalla Provincia di Teramo, 90mila euro dal Comune di Teramo, 120mila euro dalla Fondazione Tercas, più le tasse di frequenza degli iscritti, per un totale di oltre 2milioni di euro l’anno), dove andranno a finire? Saranno ancora destinati all’Istituzione? Ma quale? Quella di Teramo o de L’Aquila? Teramo conserverà una autonomia amministrativa? Ci pare di capire che così non sarà. Oppure questi soldi torneranno in circolazione e ricadranno sul nostro territorio? E in che tempi avverrà?”.

Secondo Nuove Armonie, dunque, “il grave e colpevole ritardo politico sulla questione Braga non può oggi rivoltarsi contro un territorio: non è corretto che per salvare una dissennata gestione di pochi personaggi, a pagarne le conseguenze sia tutto l’ambito musicale e culturale della città. E’ necessario cambiare subito il modus operandi fallimentare della struttura, facendola finita con proclami vuoti di contenuti e di soluzioni, che servono solo a preparare un terreno fertile al prossimo finanziamento incondizionato ed incontrollato al Braga. Se si continua così, questa importante Istituzione scolastica sarà destinata alla bancarotta. Gli insegnanti sono di nuovo senza stipendio da qualche mese, i soldi sono già finiti e il futuro roseo che il Direttore si affrettava ad annunciare qualche mese fa si è dimostrato, per l’ennesima volta, una clamorosa presa in giro per tutta la comunità teramana”.

Infine, un appello che l’associazione lancia all’intero corpo docente del Liceo Braga. “E’ l’unico organo di quella Istituzione che non ha mai espresso un’opinione o avanzato una soluzione per il problema che li vede coinvolti in prima persona. Hanno sempre delegato senza uscire mai da questo empasse. Crediamo che un loro intervento non sia più procrastinabile”.

 

 

 

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