Sicurezza per i propri figli e un ambiente scolastico confortevole, igienico ma soprattutto sicuro. E’ questa la richiesta di 62 genitori degli alunni della scuola Schiazza di Roseto fatta in una lettera inviata al sindaco agli assessori Alessandro Recchiuti e Fabrizio Fornaciari, nonché al dirigente scolastico Gabriella Di Domenico, a seguito del fenolo trovato in prima A (https://abruzzo.cityrumors.it/notizie-teramo/cronaca-teramo/154742-roseto-resta-il-mistero-della-puzza-nella-scuola-schiazza.html) e dai malesseri lamentati dagli alunni quando frequentavano il plesso. Nonostante le numerose analisi, ispezioni, esami e carotaggi che hanno comunque dato tutti esito negativo, non è stata ancora, infatti, chiarita l’origine del cattivo odore.
“Ci rendiamo conto”, scrivono i genitori, “che il problema che si è presentato nella scuola Schiazza, non è di facile soluzione e riconosciamo l’impegno e gli sforzi che avete fatto nel cercare di appurare l’origine del problema. Dobbiamo però riconoscere che ad oggi non si è riusciti a trovare la causa del cattivo odore e visto che diversi bambini hanno, nel periodo in cui frequentavano il plesso, lamentato problemi di irritazione agli occhi, tosse, abbassamento della voce e altri fastidi, riteniamo che i nostri figli non possano rientrare in quella struttura fino a quando non sarà accertata la causa del problema”.
E, proprio per garantire la maggiore sicurezza possibile per i propri figli, i genitori chiedono che le classi vengano trasferite tutte in un’altra struttura idonea, in modo da consentire “ulteriori campionamenti dell’aria e che questi siano effettuati con strumentazione adatta agli ambienti interni e che il monitoraggio sia prolungato nel tempo”.
“Sappiamo bene che un problema simile si era presentato nel 1999”, dicono ancora i genitori, “e allora non fu identificata con certezza la causa. Molti di noi, indipendentemente dal cattivo odore, si stanno chiedendo cosa hanno respirato i nostri bambini in questi anni e nessuno è disposto a mettere a rischio la salute dei propri figli. Non vorremo quindi trovarci a rientrare nella struttura solo perché il cattivo odore è sparito e ricominciare tutto da capo nel caso il problema si ripresenti”.
L’auspicio, naturalmente, è che gli alunni possano al più presto tornare nella loro scuola ma, concludono i genitori, certi di vedere accolta questa richiesta, “la cosa che ci preme di più, è che il problema venga risolto alla fonte e che i nostri bambini siano al sicuro, anche quelli che possono essere più sensibili per patologie pregresse di varia natura.