Teramo. Dura, forte. Come era prevedibile. La rabbia dei genitori di grandi e più piccini diversamente abili è esplosa oggi durante il tavolo tecnico convocato in sala consiliare del Municipio per decidere le eventuali correzioni alla compartecipazione sul sociale e la rimodulazione del calcolo del reddito ISEE.
All’incontro ha partecipato anche Mina Welby, vedova di Piergiorgio, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni ed una vita dedicata al diritto all’eutanasia. La vedova Welby, a domanda diretta di Dorotea Mazzetta di Teleponte, ha risposto che la compartecipazione non è di per sé da rifiutare, ma va valutata caso per caso.
Dopo attimi di tensione nella sala consiliare, l’amministrazione si è detta disponibile ad elevare il reddito minimo ISEE da 14mila a 20mila euro sulla compartecipazione e proseguire nel tavolo tecnico con le famiglie. All’incontro hanno partecipato anche l’assessora Misticoni (bersaglio più volte di attacchi così come i dirigenti del settore), e Valerio Profeta, responsabile medicina territoriale della Asl, il quale ha annunciato tagli su alcune postazioni di guardia medica (Torricella) che portano via 240mila euro annui all’azienda sanitaria.
Movimento 5 Stelle: “Brucchi non ammette il clamoroso errore sui disabili”
“Dopo una lunga mattinata di discussione in sala consiliare, in cui il Sindaco in un primo momento non voleva nemmeno far entrare stampa e consiglieri comunali di opposizione, il risultato non cambia: il Sindaco ed il suo Assessore Misticoni non vogliono ammettere di aver commesso un errore madornale sul servizio ai disabili e dichiarano di non voler sospendere la Delibera di Giunta (come invece tutti hanno chiesto) la quale ha gettato decine di famiglie teramane nella disperazione”.
Inizia così la nota del consigliere comunale di M5S, Fabio Berardini, che continua a contestare il modo in cui l’amministrazione ha effettuato la riorganizzazione dei servizi di assistenza ai disabili. Secondo il consigliere, infatti, l’introduzione della compartecipazione avrebbe dovuto aumentare le ore di assistenza mentre la delibera comunale in realtà ha solo tagliato in maniera orizzontale (da 570 a 180 ore settimanali), creando indignazione e rabbia.
“Evidentemente Brucchi & company”, si legge nella nota, “non sanno cosa vuol dire avere in casa un ragazzo autistico, non sanno cosa vuol dire dover risparmiare dei soldi per garantirgli un futuro, non sanno che un minimo di assistenza è vitale per questi genitori”.
“Tutto questo perché? Forse perché vogliono crearsi un piccolo risparmio di spesa per la compartecipazione socio-sanitaria che sarà introdotta a Gennaio 2016 dal PD di D’Alfonso? A tutto questo noi del Movimento 5 Stelle non ci stiamo e daremo battaglia in ogni sede opportuna affinchè i soldi pubblici vengano utilizzati per servizi essenziali alla cittadinanza e non per allestire ad esempio un ridicolo museo del gatto. Infine riteniamo di dover sottolineare che questa mattina NESSUNO dei consiglieri di maggioranza era presente in aula per ascoltare il disagio ed i problemi delle famiglie teramane”.