Sant’Egidio. Contatta una lucciola con il cellulare del padre. Contratta prezzo e luogo della prestazione. Ma dopo aver consumato il fugace rapporto, nell’auto di lei, la deruba della borsetta, del cellulare e gli sottrae anche le chiavi della vettura. Poi si rimette in sella al proprio scooter e se ne torna ad Ascoli, dove vive. Il protagonista della bravata, che tanto bravata non è, un 17enne marchigiano, denunciato dai carabinieri della stazione di Sant’Egidio, guidati dal luogotenente Mario De Nicola.
L’episodio si è verificato qualche giorno fa, quando l’impavido 17enne, usando il cellulare del padre, ha contattato una prostituta tunisina, con la quale ha “concordato” l’incontro sulla bonifica del Tronto. Ovviamente, il giovane senza patente la raggiunto la “via dell’amore” a bordo del proprio ciclomotore e l’alcova di fortuna, per consumare il rapporto, è diventata l’auto della lucciola, una Panda. Alla fine del tutto, però, il 17enne con un gesto repentino ha sottratto alla tunisino la borsetta, con dentro 400 euro e il cellulare, oltre alle chiavi dell’auto. Poi si è dileguato a bordo dello scooter. La giovane donna ha chiesto aiuto ad un passante e si è fatta accompagnare dai carabinieri di Sant’Egidio, dove ha raccontato la vicenda. I militari si sono subito attivati e attraverso l’esame dei tabulati telefonici sono risaliti all’intestatario dell’utenza, un uomo di Ascoli, che ha raccontato che il telefono veniva usato anche dal figlio. Dalla visione della carte d’identità del 17enne il caso è stato risolto. La donna ha riconosciuto chi l’aveva derubato ed è scattata la denuncia al tribunale dei minori de L’Aquila.