Teramo. Se questa mattina presto vi è capitato di notare lunghe code fuori dagli uffici postali non vi preoccupate non c’era nessun regalo e nessuna scadenza di bollette. Le persone in fila cercavano di poter spedire il prima possibile la raccomandata per poter partecipare al bando “Lavorare in Abruzzo” istituito dalla Regione. Un’iniziativa che prevede l’erogazione di incentivi finanziari a favore dei datori di lavoro che assumono. Trattasi, nello specifico, di contributi erogabili a sportello che partono da 8 mila e che arrivano fino a ben 12 mila euro per le assunzioni, e con ulteriori maggiorazioni se il datore di lavoro assume persone che rientrano in categorie che vivono in condizioni di disagio sociale, persone con un’età sopra i 50 anni, donne, e disabili. L’Avviso pubblico relativo all’iniziativa è stato pubblicato il 26 marzo scorso sul numero 13 del Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo, e prevede l’utilizzo di risorse finanziarie residue a valere sul Fondo Sociale Europeo.
Un progetto che elargisce alle aziende abruzzesi circa venti milioni di euro con l’intento di favorire l’occupazione in grave crisi per la congettura economica e il terremoto del 2009. La partecipazione al bando è stata però difficile per diversi imprenditori perché molti uffici in zone periferiche sono rimasti chiusi. Altri invece casi eclatanti sono avvenuti a Sant’Egidio, Canzano e Atri. Nella città ducale gli uffici postali sono rimasti chiusi per la ricorrenza delle festa del patrono, come ogni anno l’ottavo giorno dopo Pasqua. A Canzano black out e generatori fuori servizio con le persone in fila che pochi secondi prima delle 8 (ora in cui partivano i termini per la presentazione delle domande del programma “Lavorare in Abruzzo”) sono letteralmente fuggiti nel più vicino ufficio postale. Nella frazione Faraone di Sant’Egidio il computer si è bloccato e gli impiegati delle poste hanno iniziato a lavorare alle 8:10. Altri disagi sono stati segnalati in piccoli comuni della Provincia e questo rende logico una considerazione che le modalità scelte dalla Regione per presentare le domande del programma, forse non garantiscono equità a tutti gli imprenditori intenzionati a partecipare. Un black out, un temporale, un impiegato in malattia o semplicemente un programma che si blocca potrebbe aver condizionato pesantemente la graduatoria del programma Lavorare in Abruzzo.