Teramo. Nuovo sopralluogo dei Ris di Roma questa mattina in via Franchi a Teramo assieme alle unità cinofile, nel luogo dove lunedì sera è stato trovato il corpo di Adele Mazza. Secondo alcune fonti, sembra, infatti, che i Ris si siano concentrati nella zona di Villa Mosca in cui ha sede l’Inail per ulteriori accertamenti. Avrebbero ispezionato e successivamente sequestrato un furgoncino.
Si tratterebbe, più precisamente, di un furgone bianco Renault, forse rubato, portato stamane nei pressi di via Franchi per ulteriori analisi da parte della scientifica. Messi anche a disposizione del Ris i cassonetti che si trovavo lungo la strada del delitto. L’obiettivo degli agenti è quello di ispezionare accuratamente anche questi ulteriori elementi nella speranza di trovare l’arma del delitto, forse un coltello da cucina, oltre ad altri indizi utili all’identificazione dell’assassino della donna e alla risoluzione del caso.
Nel frattempo, ieri sera il medico legale Giuseppe Sciarra ha fatto chiarezza sulle modalità con cui la donna è stata uccisa. Ha trovato conferma, infatti, l’ipotesi dello strangolamento. Adele Mazza è stata uccisa con una corda e poi sezionata con due arnesi. Una volta che il corpo è stato fatto a pezzi, i brandelli sono stati messi in sei sacchetti di plastica e gettati per un arco di 200 metri lungo la scarpata di via Franchi. La zona sarebbe stata scelta perché poco frequentata, buia e sicura. In una delle buste, sembrerebbe essere stata trovata anche una piccola roncola da giardino, ora al vaglio dei Ris. Su di essa non sarebbero state trovate, però, tracce di sangue: sembra, infatti, che la roncola fosse perfettamente pulita.
Trovati, inoltre, anche alcuni effetti personali della vittima e i suoi indumenti perfettamente piegati.
I carabinieri del capitano Nazario Giuliani sono, intanto, ancora a lavoro per individuare movente ed assassino. Nessuna notizia sembra trapelare dalle mura della caserma teramana, anche se si farebbe sempre più strada l’idea che il delitto sia legato allo spaccio di stupefacenti. Adele Mazza era, infatti, tossicodipendente da oltre 20 anni ed in diverse occasioni è stata coinvolta in problemi con la giustizia. Le ipotesi che, pertanto, sembrano essere maggiormente palusibili sarebbero legate alle conseguenze di uno spaccio di eroina o a qualche “sgarro” che la donna potrebbe aver fatto. Alcune fonti sostengono che le indagini dei carabinieri si siano allargate anche ai gruppi di stranieri presenti in città.
Mentre proseguono gli interrogatori, si rimane intanto in attesa del risultato degli esami tossicologici, che stabiliranno se prima della morte, avvenuta fra sabato e domenica, la donna si sia effettivamente drogata.
Tania Di Simone