Tortoreto, viadotto Salinello: interventi per evitare il ripetersi di gesti estremi

ponte1Tortoreto. L’ultimo suicidio sul ponte del Salinello, che si è consumato nella notte tra venerdì e sabato, ripropone (al di là di quelle che sono le ragioni di chi decide di togliersi la vita), la necessità di dotare il viadotto di protezioni che impediscano che si ripetano episodi di questo genere.

 

Qualche anno fa, una recinzione (giudicata da taluni però troppo bassa) è stata sistemata solo sulla corsia sud. Sulla carreggiata opposta, invece, il viadotto autostradale è stato lasciato senza protezioni. Non che questo, ovviamente, possa scoraggiare chi matura nelle psiche l’idea di farla finita, ma il problema sembra essere molto più complesso di quello che si possa pensare. Sulla questione, mai chiusa, abbiamo ricevuto una sollecitazione da parte di un lettore, Domenico D’Addazio, che ha avanzato delle considerazioni sulla problematica. “ Nel dicembre del 2007”, scrive D’Addazio nella nota, “ sensibilizzai la società Autostrade ad installare una recinzione sul viadotto, per impedire che altre persone potessero lanciarsi di sotto. Alcuni mesi dopo una rete di protezione è stata installata, anche se secondo me è troppo bassa, e può essere scavalcata facilmente. Ma il paradosso è un altro: che senso ha averla prevista solo da un lato?”. Nella lettera, molto accorata, il lettore vuole sensibilizzare l’opinione pubblica, affinché le Autostrade completino l’opera. “Non è costosissimo” prosegue, “ se l´autostrada non ha i soldi farò io una colletta. È ora che qualcuno prenda la giusta iniziativa per impedire che altre  persone si lancino dal viadotto Salinello mettendo a rischio anche l´incolumità di chi passa o lavora nell´area sottostante. Il viadotto ormai è diventato un simbolo nell´immaginario della povera persona che purtroppo pensa al suicidio. Vi immaginate quante persone andrebbero a lanciarsi dalla torre Eiffel se non vi fosse un´adeguata rete di protezione?”.

 

 

 

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