Atri. L’Amministrazione Comunale di Atri esprime soddisfazione a seguito della decisione del Tar Abruzzo di rinviare al prossimo 8 Settembre il pronunciamento sulla sospensiva dell’esecutività del provvedimento di chiusura del locale punto nascite dell’ospedale proposto con ricorso dalla stessa amministrazione.
“Il fatto che il Tar abbia rinviato la decisione convocando contestualmente all’udienza del 8 Settembre, la ASL di Teramo per sentirne le ragioni, significa, quantomeno, che le motivazioni da noi addotte non sono palesemente infondate. Alimentiamo, quindi, ragionevolmente la speranza che il nostro ricorso possa trovare accoglimento, scongiurando la chiusura di un reparto perfettamente funzionante e rispondente a tutti gli standard di sicurezza. Nel caso in cui non dovesse essere così, proseguiremo la nostra battaglia ricorrendo sicuramente avanti al Consiglio di Stato”.
Così ha commentato il Sindaco di Atri Gabriele Astolfi a margine della manifestazione svoltasi a L’Aquila qualche giorno fa.
Alle dichiarazioni del primo cittadino ducale si aggiunge quella della locale sezione di Abruzzo Civico: “continueremo ad adiuvandum con il comune di Atri la nostra azione giudiziaria contro il provvedimento di chiusura del punto nascite adottato dalla regione Abruzzo e, non ultimo, contro l’atto deliberativo della Asl di Teramo che ne fissa la data di attuazione al 1 Novembre. Siamo convinti che l’azione intrapresa troverà nell’organo amministrativo accoglimento, evitando, al contempo, che il nostro ospedale e l’intero territorio che ad esso afferisce subisca un danno gravissimo”.
“Rimane accesa la fiammella della speranza. Il TAR ha rinviato a Settembre la decisione sul ricorso presentato dal Comune di Atri contro la chiusura del punto nascita. Certamente una bella notizia ma eviteremmo di lasciarci andare a dichiarazioni trionfalistiche perché ad oggi di ufficiale c’è solamente la chiusura del punto nascita che avverrà il 1 Novembre. Giusto per correttezza di informazione, ma non ci stupiamo visto che più volte abbiamo detto che da questo momento ci sarebbe stata la corsa alla visibilità dei politici che intendono sfruttare la problematica del nostro Ospedale (chissà forse per eventuali future candidature?)”, ha commentato il Comitato San Liberatore non si tocca che ricorda la presenza dei propri rappresentanti nella manifestazione a L’Aquila di martedì scorso.