Giulianova. La banda di rumeni che occupa i semafori della costa teramana per chiedere l’elemosina ha trasformato lo spiazzale e le panchine della stazione giuliese (Piazza Roma) nella sua base operativa. Ogni giorno una quindicina tra donne, bambini e suonatori di fisarmoniche si ritrova davanti ai locali dello scalo ferroviario.
Su una panchina, quando c’è il sole, oppure sotto i portici, vicino l’internet point gestito dai pakistani, una donna anziana, probabilmente il capo famiglia, impartisce le direttive. I bambini e le donne partono a piedi o con l’autobus verso Alba Adriatica, San Benedetto o Pescara in cerca di elemosina. Gli uomini, invece, si dirigono in direzione opposta con vecchi strumenti, una fisarmonica o una tromba, accompagnati da un bambino con il compito di richiedere una monetina per le loro sonate tradizionali. Tutti i membri della banda tornano a pranzo e a cena al punto di partenza. Mangiano su una panchina e poi provano a cambiare i soldi della “questua” nei bar, all’internet point o alla biglietteria dell’Arpa. 30, 50 e nelle migliori giornate anche 100 euro di monete e poi la richiesta di far ricaricare il telefonino per poter chiamare amici e parenti. A fine giornata, intorno alle sei e mezza, si ripete tutto con le stesse modalità. Ma i mendicanti e suonatori, una volta ottenute le banconote di carta, vanno all’internet point per poter inviare un piccolo aiuto economico ai parenti in patria attraverso Western Union. La banda di romeni potrebbe essere la stessa che occupava i locali dell’ex acciaierie di via Trieste, i quali, a seguito dello sgombero dei carabinieri dei vecchi stabilimenti industriali dell’ex Foma, pare abbiano trovato una nuova dimora, nelle vicinanze della stazione. La situazione di degrado di Piazza Roma è peggiorata dalla frequentazioni di tossicodipendenti e persone con problemi psichici. Chi lavora nei bar o nei locali della stazione ha denunciato uno stato di vero e proprio pericolo. Spesso negli orari con meno afflusso dei pendolari, i tossicodipendenti si bucano sulle panchine, mentre la Polfer nell’ultima settimana è dovuta intervenire due volte per evitare aggressioni ai dipendenti della biglietteria Arpa.