Traffico di droga tra l’Albania e Teramo: si è costituito l’impenditore aquilano

Teramo. È stato arrestato, dopo essersi costituito, Walter D’Alessandro, noto imprenditore aquilano impegnato nella ricostruzione post terremoto, ricercato nell’ambito dell’inchiesta su un traffico di droga tra Teramo e l’Albania che ha portato a 8 arresti e 21 denunce.

 

 

 

 

Provvedimenti della Procura Distrettuale Antimafia dell’Aquila, per associazione a delinquere per spaccio di stupefacenti, ed emessi dal Gip del tribunale dell’Aquila, con le indagini condotte dalla mobile di Teramo.

Al via mercoledì i primi interrogatori

Si terranno mercoledi’ all’Aquila i primi interrogatori di garanzia degli arrestati nell’ambito della maxi inchiesta denominata “Dama Bianca”, coordinata dalla Dda dell’Aquila, a cui hanno lavorato la squadra mobile di Teramo e la Guardia di finanza dell’Aquila. Gli arrestati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

La gang albanese-romena, secondo le indagini, aveva creato una fitta rete di spaccio che vedeva fra gli acquirenti anche nomi della Teramo-bene. Lo smercio interessava anche il Pescarese. Le ordinanze di custodia cautelare per otto persone (13 gli indagati) sono state firmate dal gip Giuseppe Gargarella su richiesta del sostituto procuratore della Distrettuale antimafia, David Mancini.

Degli 8 provvedimenti restrittivi alcuni sono in carcere, altri ai domiciliari. Intanto, sabato sera, ai carabinieri dell’Aquila si e’ costituito il costruttore aquilano 43enne Walter D’Alessandro che, stando sempre alle indagini, avrebbe messo a disposizione dell’organizzazione mezzi e strumenti provvedendo anche a finte assunzioni per far ottenere i permessi di soggiorno ad alcuni stranieri.

Sul conto del costruttore, parallelamente, erano in corso anche le indagini della Finanza per la non congruita’ fra i redditi dichiarati e le proprieta’ posedute che lo stesso intesto’, subdorando accertamenti a suo carico, a prestanomi (fra cui auto di lusso, appartamenti e yacht), beni che, tuttavia, sarebbero rimasti a sua disposizione. Per il costruttore il gip aveva disposto gli arresti domiciliari.

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