Teramo. Picchiato selvaggiamente prima di essere ucciso con tre colpi di pistola, che ancora non si trova. Una vera e propria esecuzione in strada, davanti agli occhi della compagna, per lavare l’onta di un pestaggio avvenuto qualche ora prima.
E’ la ricostruzione dell’omicidio di Roberto Tizi, 35 anni di Martinsicuro, avvenuto domenica sera in via Vasco de Gama, nel quartiere Tronto. I dettagli dell’intera indagine, che ha portato all’arresto di 4 persone, sono stati forniti questa mattina in conferenza stampa dal procuratore Antonio Guerriero, dal sostituto Bruno Auriemma e dal colonnello dei carabinieri Giovanni Tosti e dal maggiore Nazario Giuliani, a capo del nucleo operativo provinciale.
L’episodio di sangue, come emerso già negli istanti successivi all’omicidio, aveva avuto un prologo sempre domenica. Arjan Ziu, 49 anni albanese, era stato affrontato a picchiato da Tizi, davanti ad un bar, davanti agli avventori. Un affronto da vendicare al più presto. Così, il presunto assassino, che poi avrebbe sparato almeno tre colpi di pistola (uno alla tempia, l’altro alla mascella e all’addome) in serata ha atteso che Tizi tornasse a casa. Ha chiesto aiuto ai suoi familiari, il fratello Mikele Ziu di 52 anni e i nipoti, Rudi e Toni, di 18 e 24 anni. Il commando avrebbe dapprima aggredito l’uomo, poi ucciso a colpi di arma da fuoco. Mentre il presunto omicida è in carcere da lunedì, gli altri tre sono stati arrestati ieri, dopo una veloce indagine, fatta di testimonianze e dalla visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza. I tre parenti di Ziu sono accusati di concorso in omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi. Per l’autopsia bisognerà attendere ancora (forse domani), mentre l’interrogatorio di garanzia è in programma lunedì.