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Mastromauro e Mellozzi al fianco della Giulianova Patrimonio. L’arte del giornalismo improvvisato.

Giulianova. “Revocato il bando d’asta per la vendita dell’ex scuola Acquaviva? Ma stiamo scherzando? Questa è disinformazione allo stato puro! Chi scrive falsità dovrà risponderne nelle sedi opportune, perché quanto è stato detto non sta né in cielo né in terra”. Tuonano all’unisono il sindaco Francesco Mastromauro e l’assessore al bilancio Marcello Mellozzi dopo l’articolo uscito oggi su un quotidiano in cui si sostiene, appunto, la revoca del bando per la vendita dell’ ex scuola elementare “Acquaviva” su viale Orsini.
“Nessuna revoca, e nessun vizio formale che abbia impedito di dare seguito alle procedure avviate dalla Giulianova Patrimonio”, sostengono i due amministratori giuliesi, “società di cui l’amministrazione detiene l’intero capitale sociale. Immaginiamo già quale effetto potrà produrre quell’articolo. Già sono arrivate telefonate allarmate di chi chiedeva il perché della revoca. Ripetiamo: è un atto gravissimo. E farà bene il presidente Di Giambattista, il cui operato è lodevole sotto ogni punto di vista, ad agire in sede civile e penale perché riteniamo si sia al cospetto di un reato con notevoli conseguenze di carattere patrimoniale. Di certo”, concludono il sindaco e l’assessore Mellozzi, “questa non è una buona stampa. La fregola dello scoop a tutti i costi è anche giustificabile, ma non quando si affermano falsità. Esiste una deontologia professionale e l’Ordine dei giornalisti dovrebbe prendere atto di comportamenti che la ledono palesemente e pesantemente”.

A proposito di ordine dei giornalisti, pare che l’articolista non sia neppure iscritto nell’elenco dei pubblicisti e pertanto l’ordine stesso può ben poco nei confronti di chi ha redatto l’articolo. Può, invece, diffidare o richiamare il quotidiano che ha pubblicato l’articolo senza che ne venissero verificate le fonti e l’attendibilità.
Il fatto grave è che purtroppo sempre più spesso i quotidiani, in modo particolare chi questa mattina ha pubblicato la falsa notizia sulla revoca del bando d’asta della scuola Acquaviva, si affidano a soggetti che di certo non fanno del giornalismo una professione, o perché in pensione o perché un impiego ce l’hanno già e quindi non hanno nulla da rivendicare in termini economici, accontentandosi di un simbolico rimborso spesa da parte dell’azienda editrice.

Ma allo stesso tempo danneggiano chi invece del giornalismo ne ha fatto una professione, conoscendo a perfezione tutti i meccanismi, soprattutto quelli di verifica di una notizia. E’ il sistema che non funziona! E’ come se all’improvviso un giornalista decidesse dall’oggi al domani di diventare un impiegato di banca! Cosa assai improbabile perché il giornalista è nato per quel mestiere. Accade però il contrario, ovvero che all’improvviso un impiegato di banca, magari in pensione, decida di diventare all’improvviso un giornalista, o meglio, un articolista, cioè colui che propone articoli ad un quotidiano, senza però essere iscritto all’albo dei giornalisti, né nell’elenco dei pubblicisti, tantomeno nell’elenco dei professionisti. Questa è la realtà!

Lino Nazionale