Omicidio Martinsicuro, caccia ai complici: autopsia slitta a giovedì

Martinsicuro. Prima notte dietro le sbarre per Arjan Ziu, reoconfesso del delitto di Roberto Tizi, ucciso a colpi di pistola domenica intorno alle 22,30 in via De Gama a Martinsicuro.

 

 

 

 

L’extracomunitario avrebbe ucciso Tizi forse per vendicarsi di un’offesa subita. Il presunto killer e’ stato arrestato ieri mattina dopo una notte di latitanza. Intanto e’ caccia aperta ai complici dell’albanese di 49 anni del quale si attende la convalida del fermo di pg con l’accusa di omicidio volontario aggravato. I carabinieri del reparto investigativo di Teramo cercano due connazionali dell’assassino ancora irreperibili.

 

 

 

Sarebbero stati presenti all’agguato mortale. Intanto slitta a giovedi’ l’autopsia sul corpo di Tizi freddato con due forse tre colpi. L’esigenza sarebbe legata agli accertamenti tecnici in previsione della cattura degli altri due latitanti.

 

Nel frattempo, ancora non viene trovata la pistola.

 

Il commento di “Sovranità popolare”. Il fatto di sangue che ha sconvolto la cittadina della costa teramana è purtroppo una tragedia annunciata. Da troppo tempo infatti appariva evidente come Martinsicuro, un tempo tranquilla cittadina meta di turismo balneare, fosse diventata una sorta di ‘Far West’ al di fuori del controllo delle istituzioni, tra scarso presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine ed immigrazione incontrollata. Già nello scorso febbraio si era assistito ad una sparatoria in una zona limitrofa a quella dove poi è avvenuto l’omicidio, ma all’epoca non sembrò necessario intervenire rafforzando la sicurezza”. Così Carlo Filipponi, responsabile teramano Sovranità, in una nota. “Al sindaco di Martinsicuro Camaioni -prosegue la nota – chiediamo che al di là delle dichiarazioni rilasciate si faccia carico di far presidiare completamente il territorio comunale tutto l’anno, onde arginare la deriva criminosa ed analoga attenzione chiediamo ai primi cittadini dei centri limitrofi. Il tutto ben consapevoli che una soluzione che non permetta di veder sorgere nella nostra città vere e proprie zone franche in mano alla malavita e centro di traffici illegali sarà possibile esclusivamente quando l’esecutivo nazionale tornerà a mettere al primo posto gli italiani e i loro diritti, fermando nel contempo i flussi migratori clandestini di massa che sono la prima fonte di manodopera per le associazioni criminali che operano sul nostro territorio”.

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