Un appoggio incondizionato agli abitanti di San Mauro che, nella loro battaglia contro la realizzazione dell’Autodromo del Gran Sasso sul loro territorio, possono contare sul sostegno dell’associazione teramana Robin Hood. In una nota, infatti, l’associazione dei consumatori ribadisce le motivazioni alla base dell’appello a votare no nel referendum di domenica prossima, quando i cittadini montoriesi saranno chiamati ad esprimersi a favore o contro il progetto.
“I cittadini di Montorio al Vomano”, scrive l’associazione, “non devono avere un atteggiamento egoistico, perchè le ripercussioni saranno per tutto il territorio”.
Oltre a ricordare i danni che un consumo incondizionato del suolo comporta per la sopravvivenza della biodiversità per la produzione agricola e zootecnica e per lo sviluppo urbano, l’associazione ribadisce la sostanziale diversità nella quale sono il comune di Montorio ed altre realtà a cui i promotori del progetto hanno fatto riferimento, come ad esempio, un migliore collegamento alle autostrade e la disponibilità di strutture ricettive.
“Paragonare Misano Adriatico a Montorio al Vomano è veramente una alchimia”, sostiene l’associazione che aggiunge, “ci chiediamo e vi chiediamo come può un Comune che sposa la causa di rifiuti zero, che ospita la vetrina del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga, che ha caratterizzato da anni questa funzione, a ritenere sostenibile una tale attività”.
Inoltre viene ribadito l’invito a non lasciarsi ammaliare dalle “sirene della modernità per la promozione del progetto” ma a sostenere la battaglia di cività e di cultura, nel rispetto della vocazione naturale dell’area, portata avanti dagli abitanti di San Mauro, in linea con quanto si sta facendo anche a livello nazionale.
“Noi diciamo no al consumo del suolo”, scrive Robin Hood elencando le cinque motivazioni che sono alla base di questa scelta, “perché il suolo ancora non cementificato non sia più utilizzato come “moneta corrente” per i bilanci comunali, perché si cambi strategia nella politica urbanistica: con l’attuale trend in meno di 50 anni buona parte delle zone del Paese rimaste naturali saranno completamente urbanizzate e conturbate, perché occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) che dal punto di vista paesaggistico, perché il suolo di una comunità è una risorsa e per senso di responsabilità verso le future generazioni”.