Teramo, pubblicato il bando per il Nuovo Teatro. Nessuna resa dai Ragazzi della Est

vecchio_stadio_teramoTeramo. Da una parte ci sono le 3500 firme raccolte dai ragazzi della Est, dall’altra il bando di gara, pubblicato ieri dal Comune, per l’individuazione della ditta che realizzerà i lavori di abbattimento del Vecchio Stadio Comunale e edificazione del Nuovo Teatro.

Una corsa contro il tempo, da entrambe le parti: i primi si affannano a racimolare le ultime 1000 firme necessarie per il referendum, il secondo cerca di anticipare i tempi, perché a quel referendum proprio non ci vuole arrivare.

I lavori avranno un costo totale di 42 milioni di euro, che serviranno per realizzare, oltre al tanto contestato nuovo teatro, anche un parcheggio con 221 posti auto, cinque sale cinematografiche, 150 appartamenti.

Le ditte interessate potranno presentare la loro offerta entro le ore 12 del 5 maggio prossimo.

Nella graduatoria, saranno valutate non solo le proposte economicamente più vantaggiose, ma anche la migliore soluzione dal punto di vista architettonico e del piano di gestione del teatro.

A questo proposito il project financing dell’amministrazione prevede il diritto di prelazione alla Ditta Straferro di Centobuchi, che ha presentato il progetto preliminare.

Quest’ultima, anche se non sarà vincitrice di gara, potrà comunque realizzare l’opera alle stesse condizioni individuate dall’impresa che avrà presentato la migliore offerta.

Resta il fatto che, se l’opera fosse realizzata da un’altra impresa, alla Straferro andrebbe comunque un milione di euro circa. Fatto, questo, chiaramente specificato nel Bando.

I lavori dovranno essere realizzati entro tre anni.

Tra le clausole indicate, vi è l’obbligo di versamento, da parte dell’impresa, di una cauzione iniziale di 400mila euro, oltre ad una fideiussione di 10milioni di euro come garanzia ed una polizza assicurativa di 20milioni di euro, per la copertura di eventuali danni.

Teatro, parcheggio, ristorante e sale cinematografiche andranno in concessione alla ditta realizzatrice dei lavori, per un massimo di 33 anni e tutte le spese saranno sostenute dall’impresa, mentre la Fondazione Tercas contribuirà con un finanziamento di tre milioni di euro.

Marina Serra


 

 

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