Teramo, Nuove Armonie replica alla “Primo Riccitelli”

melozzi_baioccoTeramo. Sono trascorsi solo pochi giorni da quando il presidente della Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”, Maurizio Cocciolito, ha detto basta alle accuse mosse dall’associazione culturale Nuove Armonie.

E oggi, puntuale come un orologio svizzero, arriva la replica dei chiamati in causa, Enrico Melozzi e Mauro Baiocchi, “Davide contro Golia”, come si sono definiti loro stessi, dove Davide sta per Nuove Armonie e Golia per la Società Primo Riccitelli.

“Una conferenza stampa inaspettata”, ha detto il presidente Melozzi. “Fino a ora la Riccitelli non ha mai voluto rispondere a quelli che definisce ragazzini che vogliono giocare con le cose degli adulti. Evidentemente, ora si rende conto che quei ragazzini negli anni hanno mostrato una certa maturità. Gli insulti e le offese di cui ci ha riempito, non fanno altro che rimbalzare su questo semplice schemino”.

Ecco, dunque, il famoso schema.

nuove_armonieSi tratta di un piccolo grafico che ripercorre, secondo la versione di Nuove Armonie, il “gioco sporco” condotto dalla Riccitelli.

“In breve” spiegano Melozzi e Baiocchi “Comune, Provincia di Teramo, Regione Abruzzo, Ministero della Cultura e Fondazione Tercas finanziano la Riccitelli, che a sua volta ricava introiti anche grazie agli abbonamenti delle stagioni teatrali. Gran parte di questi soldi dovrebbe essere riversata nell’affitto della sala del teatro. Questa ultima, grazie ad una convenzione firmata con il Comune di Teramo, è data in gestione alla Ditta Spinozzi. Amministratrice di questa ditta è la moglie di Maurizio Cocciolito. La cosa grave, però, è l’ammontare dell’affitto: zero euro. Ma come? Una società che incassa fino a un milione di euro, non paga nulla per l’affitto della sala teatrale? E, come se non bastasse, il Comune gli rifà pure la facciata”.

Tornando poi al famoso “schema”, Melozzi aggiunge che “ci sarebbe un pre-accordo tra la Ditta Spinozzi e la Ditta Straferro, appaltatrice dei lavori del tanto discusso Nuovo Teatro. Non a caso, Cocciolito si è subito dichiarato favorevole alla sua realizzazione”.

A proposito poi del progetto presentato dall’allora Lisma Art (diventata poi Nuove Armonie), Baiocchi precisa che “quel progetto costava 21.520,00 euro ed era prevista una sola data. Oliver Twist era già stato presentato all’Auditorium di Roma, finanziato da una serie di enti, tra cui anche il Comune di Teramo. Proprio per questo motivo, l’allora sindaco Gianni Chiodi ci invitò a presentare questo progetto anche a Teramo, dicendo di rivolgerci a Cocciolito. Quest’ultimo ha rimandato l’appuntamento per ben quattro volte e alla fine ci ha detto di no. E’ chiaro, però che se avessimo deciso di fare più date, il prezzo sarebbe sceso notevolmente, per tutta una serie di aspetti tecnici”.

Detto questo Nuove Armonie chiama in causa l’attuale Governatore della Regione Abruzzo, chiedendo di chiarire questa situazione una volta per tutte.

Ma chiediamo anche l’intervento del PD, vogliamo sapere cosa pensano di tutto questo”, aggiunge Melozzi.

Nuove Armonie, però, non si ferma qui.

All’annuncio di querela da parte della Riccitelli, risponde con un esposto alla Procura “che consegneremo appena finita questa conferenza stampa, affinché si faccia chiarezza al riguardo. Deve uscire tutto lo schifo che si nasconde dietro questo meccanismo, un atteggiamento immorale e politicamente scorretto. E’ vergognoso che non si paghi un euro di affitto”.

A questo proposito, “il sindaco Maurizio Brucchi ha detto che la contropartita sarebbe rappresentata dai lavori di adeguamento della sala. E allora le 100mila euro per la facciata? C’è da dire, poi, che la convenzione tra Comune e Ditta Spinozzi è scaduta nel 2007; successivamente è stato fatto un bando, che però è andato deserto e, quindi, per prosecuzione è rimasta la Ditta già esistente”.

In conclusione, Nuove Armonie considera la Riccitelli “catalizzatore di finanziamenti pubblici e privati. E’ evidente” conclude Melozzi “il forte conflitto d’interesse tra la società lucrativa della moglie e quella culturale del marito. In questo, inoltre, vanno contro lo statuto della Fondazione Tercas, che così viene circuita e raggirata. Quanto poi al Consiglio di Amministrazione della Riccitelli, si andassero a guardare le carte, controllassero l’operato del loro presidente e dopo abbiano il coraggio di sfiduciarlo”.

Marina Serra


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