Sant’Omero, l’ospedale apre le porte ai privati

ospedale-santomero1Nereto. Gli ospedali abruzzesi scenderanno da 22 a 9, che resteranno interamente pubblici. Per gli altri si profilano prospettive diverse, come quello di Sant’Omero, per il quale il percorso finalizzato a creare una gestione cosiddetta mista (pubblico-privato) è ormai tracciato.

La strategia della Regione è stata ribadita questa sera nella sala Allende di Nereto, dall’assessore Lanfranco Venturoni, durante il consiglio straordinario (e in seduta aperta) dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, convocato dal presidente Abramo Di Salvatore. All’ordine della seduta c’era il tema, controverso, del futuro dell’ospedale di Sant’Omero. Venturoni ha ribadito in maniera molto netta il suo pensiero, peraltro già evidenziato nei giorni scorsi: aprire le porte per una gestione mista della struttura sanitaria, operazione per la quale è stato già avviato un percorso per la stesura di un bando europeo. L’assessore regionale, per certi versi, ha mostrato i muscoli ricordando quali sono le strategie della Regione in tema di sanità (riduzione delle strutture pubbliche da 22 a 9) e che sul progetto in itinere per l’ospedale “Val Vibrata”  sarà irremovibile. A sostegno di questa tesi, Venturoni ha ricordato che creare le basi per una struttura mista, appare come l’unico antidoto per frenare la mobilità passiva dei pazienti verso le Marche e per cercare di ingaggiare primari che possano ridare linfa e attrattiva alla struttura. Le argomentazioni dell’assessore regionale, però, non sono state del tutto digerite dai presenti (in sala c’erano diversi operatori sanitari di Sant’Omero, cittadini della vallata e rappresentanti istituzionali), stanchi di assistere al declino, inesorabile della struttura. In questo contesto non sono mancati alcuni interventi, oltre che dei sindaci che fanno parte del consiglio dell’Unione, anche di consiglieri regionali (in sala c’erano, tra gli altri, Claudio Ruffini, Giuseppe Di Luca ed Emiliano Di Matteo). Di Luca (Pd) ha ricordato che il partito, non è contrario a priori all’ipotesi privatizzazione per l’ospedale di Sant’Omero, anche se prima di esprimere giudizi, andrebbero fatte delle valutazione tecniche, su documenti e dati certi, che al momento nella strategia di Regione e Asl non esistono. Sulla questione, invece, Emiliano Di Matteo (Pdl) ha proposto di attivare un tavolo tecnico tra vari attori (istituzioni, azienda sanitaria e operatori) per pianificare il migliore futuro per la struttura.

 

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