La critica della Cgil è sostenuta da altri dati:
1. gli ospedali in Abruzzo sono 36, di cui 10 privati, che garantiscono assistenza sanitaria a circa 1 milione e 200mila abitanti: 4 presidi nella Provincia di Teramo (circa 400mila abitanti) e gli altri 32 di-stribuiti nelle altre tre Province;
2. la ASL di Teramo, a differenza delle altre ASL abruzzesi, è rispetto-sa dei parametri e dei vincoli economici prescritti dalle norme – bilancio in pareggio, rapporto tra il numero dei posti letto e il numero degli abitanti, spesa di personale – e questo sacrificio è stato “pagato”, nel corso degli anni, dal personale che quotidianamente cerca di sopperire a carenze e disfunzioni.
“Ancora una volta, a differenza di quanto accaduto nel teramano”, prosegue l’organizzazione sindacale, “si premiano i furbi e coloro che hanno illegittimamente assunto personale, aggravando ulteriormente il debito del bilancio regionale. Il presidio di Sant’Omero ha bisogno di un serio progetto di rilancio e di potenziamento, considerato, tra l’altro, che si tratta della struttura maggiormente aderente alle norme sulla sicurezza. Non si chiede di conservare lo stato attuale perché non più capace di garantire i livelli minimi qualitativi dell’assistenza sanitaria, ma di operare coraggiose scelte: chiudere i reparti che non funzionano e aprirne imme-diatamente altri che siano di eccellenza”.