Teramo. Una tavola rotonda con amministratori, Ordini professionali e associazioni di categoria, ha concluso, ieri pomeriggio, la giornata di studio organizzata dalla Provincia in collaborazione con l’Università di Camerino e l’Istituto nazionale di urbanistica sul tema del “consumo del suolo”. Un tema complesso ma di scottante attualità come ha sottolineato nel suo intervento il professor Pierluigi Properzi dell’Università dell’Aquila – uno dei redattori della Legge Urbanistica regionale che attende di essere approvata da “tre legislature” – soffermandosi sui molti nodi della ricostruzione post-terremoto e sulle sue implicazioni sociali. “Il progetto case ha risolto con successo l’emergenza, la necessità di garantire un alloggio agli aquilani senza un tetto”, ha affermato, “ma costruire sulle aree libere e per lo più vincolate attorno all’Aquila ora ci pone di fronte a nuovi problemi: abbiamo agglomerati urbani laddove non ci sono strade, servizi, trasporti. L’Aquila è destinata a diventare la città più inquinata d’Abruzzo, nel cuore dei Parchi”.
Nel 12,4% della superfice provinciale teramana è localizzato il 39% del costruito e si concentra il 41% delle future previsioni insediative individuate dai Piani Regolatori. Una situazione comune al resto d’Italia; una condizione insostenibile sia da un punto di vista della coesione territoriale e sociale sia per la tenuta idrogelogica del suolo.
Occorrono regole nuove, quindi, e la Provincia, che nelle politiche territoriali di area vasta “deve recuperare un ruolo da protagonista” – una sollecitazione che arriva da Michele Talia dell’Università di Camerino – può svolgere un compito fondamentale a fianco dei Comuni.
“Ripartiamo dal Piano territoriale”, ha dichiarato l’assessore provinciale all’Urbanistica, Vincenzo Falasca, “per individuare norme anche prescrittive per limitare il consumo di suolo e il degrado del paesaggio: non si tratta di due valori astratti ma di un patrimonio che non è rinnovabile e che quindi va usato in un contesto di regole”. A breve sarà avviata la revisione del Piano ha promesso l’Assessore e: “questi tempi diventeranno linee guida. Contemporaneamente la Provincia, in questo ritrovato ruolo di coordinamento, vuole strutturare un tavolo tecnico con i Comuni sia per condividere i passaggi di una evoluzione che è al tempo stesso culturale e amministrativa sia per dare assistenza su una tematica che è innovativa quanto strategica per lo sviluppo”.
Nel suo intervento, il presidente dell’Associazione dei costruttori, Serafino Pulcini, ha ricordato che fra i programmi della Provincia vi è la costituzione di un Distretto di edilizia eco-compatibile: “Un’idea della quale siamo convinti sostenitori che se realizzata ci consentirebbe di creare un filiera di eccellenza che, partendo dai materiali da usare, per arrivare alle tecniche di costruzione, ci consentirebbe di “consumare” meno l’ambiente”.
Una sollecitazione raccolta dal presidente, Valter Catarra, che, chiudendo i lavori ha dichiarato: “Questa giornata ci ha posto di fronte a molte domande ma ci ha fornito anche alcune risposte e fra queste la necessità di arrivare molto in fretta ad una revisione del Piano territoriale: cercheremo la collaborazione di tutti e a tutti chiederemo un contributo scevro da dogmi. Solo così, in futuro, potremo evitare di chiederci perché ci sono due autoporti e nessuno funzionante; perché ci sono cinque mattatoi a pochi chilometri l’uno dall’altro; perché lungo una stessa asse si susseguono stadi e centri commerciali”.