Martinsicuro. Gianni Melilla, depurato di Sel, torna a sollecitare il ministro per gli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, sulla vicenda del peschereccio Idra Q, l’imbarcazione della Italfish di Martinsicuro (con annesso equipaggio), al centro di un caso diplomatico con il Gambia.
Diversi gli interrogativi posti da Melilla che chiede un un intervento finalmente risolutivo del Ministero agli Affari Esteri Italiano per porre fine ad una sofferenza intollerabile di 2 cittadini italiani, che hanno conosciuto ingiustamente il carcere di quel Paese.
In un messaggio disperato si capisce il dramma che stanno vivendo.
Bisogna che tutti facciano capire al Ministro e al Presidente Renzi che non si può attendere oltre”.
Nella lettera scritta a Gentiloni, Melilla allega anche parte di un messaggio scritto dai marinai che hanno anche conosciuto in carcere nel piccolo Stato africano.
“Dovevamo essere rilasciati insieme alla nave dopo una sentenza invece”, si legge, ” non si sa il perchè, le persone che dovevano liberarci si sono rifiutate e non si capisce la motivazione nel non rispettare la sentenza di un giudice come avviene in tutte le nazioni del mondo. Purtroppo siamo in Gambia. La diplomazia ha iniziato un percorso e speriamo che questa volta sia la strada buona anche perchè, anche se è poco probabile, abbiamo sempre la paura che ci possano riportare in prigione e questo non lo auguro neppure al mio peggior nemico. E’ una situazione che ti devasta il cervello. La situazione dentro certe prigioni la può capire solo chi come noi è stato dentro quelle celle, non vi dico altro perchè c’è solo da piangere al pensare di tornare dietro le sbarre. Comunque, dobbiamo farci coraggio e sperare che dio ci assista.”