Martinsicuro. Botte e minacce alla convivente, in stato interessante, e madre del loro figlio di 4 anni.
Una sorta di clima di terrore che ha prodotto, nei confronti del marocchino, l’applicazione di un ordinanza di custodia personale del divieto di avvicinarsi alla donna e ai luoghi da lei frequentata. L’accusa è di atti persecutori e il provvedimento, notificato questa mattina dai carabinieri della locale stazione (diretti dal luogotenente Antonio Romano) è stato firmato dal gip del tribunale di Teramo, Giovanni De Rensis.
Il provvedimento è figlio di una serie di comportamenti messi in atto dall’operaio magrebino. La convivente era spesso minacciata di morte, aggredita e picchiata con calci e pugni. Dai rifiuti di assistere la donna, in stato di gravidanza, invitata ad abortire e costretta, di fatto, a lasciare l’abitazione comune. Ma nell’ordinanza firmata dal Gip, emergevano altre situazioni gravi: dal divieto di battezzare il figlio di 4 anni e di cucinare carne di maiale. Ritorsioni ulteriori per motivi religiosi e la minaccia di portare via il primogenito in patria, con tanto di circoncisione.
La situazione è stata nella sostanza stoppata questa mattina, quando i carabinieri hanno rintracciato il marocchino per notificargli la misura interdittiva. Provvedimento che prevede l’immediato allontanamento del marocchino dell’abitazione della coppia e il divieto di avvicinarsi alla residenza dei genitori della donna.
Abitazione nella quale la 32enne aveva trovato, di recente, rifugio perchè preoccupata per la propria incolumità e di quella del figlio minore.