Teramo. Sono passati cinque anni da quella maledetta sera del 22 aprile, quando Darwin Lupinetti, vigile del fuoco, è morto in seguito ad un incidente stradale, lasciando sua moglie, il figlio di appena cinque anni e tutta una famiglia, amici e colleghi nel dolore.
Cinque anni in cui sembra che il tempo si sia fermato, perché nelle parole e nei ricordi di chi lo ha conosciuto, amato o a cui ha solamente stretto la mano, Darwin vive ancora. Aveva appena lasciato la caserma, il 36enne. Aveva finito di lavorare e stava tornando a casa a Molino San Nicola. Da sua moglie e suo figlio.
Poi l’incidente, lo schianto in via Po, all’altezza di via Roma. Lui a bordo di una BMW Gs che vola per diversi metri dopo l’impatto contro una Mercedes Classe A che girava proprio su via Roma.
Un incidente che si è portato via un ragazzo che ancora oggi, tutti, ricordano con cura ed affetto, e non perché è venuto a mancare e si è soliti fare così con chi non c’è più. Con Darwin, no. Darwin manca anche quando qualcun altro, al suo posto, veste i panni della Befana, ogni anno, per regalare dolcetti ai bambini teramani.
Ma non muore realmente mai, chi è così presente nella mente e nelle vite di chi rimane.