La loro attenzione è stata immediatamente richiamata dalla strana colorazione delle acque del fiume. Di un rossastro intenso, quasi marrone. Tutti hanno pensato che la causa potesse essere uno sversamento di liquami, con relativo scarico verso il mare.
Ma in realtà il fenomeno ottico è dovuto all’alga che nasce sul fondo del fiume, tra la ghiaia. Con i primi giorni di caldo ha iniziato a proliferare più velocemente rispetto a qualche settimana fa. E così nell’arco di appena tre giorni il manto ghiaioso del Tordino ha assunto questa strana colorazione.
Ad insospettire tuttavia i passanti una strana schiuma marrone, a ridosso di uno dei piloni del ponte ciclopedonale e il fatto che in alcuni punti, soprattutto nelle zone di ristagno dell’acqua, si sia creata una strana patina marrone. Anche qui, però, la causa non è legata a sversamenti inquinanti, ma proprio all’effetto del ristagno.
Intanto, i lavori eseguiti lo scorso autunno per la protezione della condotta per lo scarico delle acque bianche
La piena ha cancellato anche il cordolo di grosse pietre che avrebbe dovuto garantire la protezione dell’ultimo tratto della condotta. In realtà il fiume ha inghiottito oltre 100 metri dell’argine sud, nel territorio comunale di Roseto. La buona notizia invece è che le coppie di germani reali liberati la scorsa estate hanno iniziato a nidificare.